Martina Rossi, morta per sfuggire allo stupro. Coni ritira il premio a uno dei condannati

Il Comitato olimpico nazionale ha presentato una lista di riconoscimenti. Tra i nomi anche quello di Alessandro Albertoni. La benemerenza è stata poi revocata e la cerimonia di premiazione annullata

Martina Rossi

Martina Rossi

Arezzo, 7 settembre 2022 - Un elenco di riconoscimenti per meriti sportivi stilato dal Coni di Arezzo. Un elenco come spesso stila il Comitato olimpico nazionale. Stavolta però c'è stato qualcosa che fa saltare molti dalla sedia. Tra i nomi dei premiati ai primi di settembre c'era anche Alessandro Albertoni, uno dei condannati per la morte di Martina Rossi, la ragazza che cadde dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca.

Caso Martina Rossi, il processo e la sentenza

Il Coni ha poi disposto la revoca della benemerenza ad Albertoni. Lo fa sapere il comitato olimpico nazionale, che appresa con stupore la notizia, ha immediatamente revocato il premio che - motiva il Coni - è frutto comunque di un automatismo per tutti i vincitori dei campionati italiani (Albertoni ha conquistato il titolo nel motocross). Di più: in seguito alla bufera che la notizia ha scatenato, il Coni ha poi annullato l'evento e successiva consegna delle benemerenze. "Sarà prevista solo presentazione dell'evento del 18 settembre prossimo, essendo stata annullata la cerimonia di premiazione", si legge in una nota.

Martina Rossi cadde per sfuggire a una violenza sessuale. Successe dieci anni fa e, dopo una lunga vicenda giudiziaria, Albertoni e Luca Vanneschi sono stati condannati. Albertoni, aretino, è comparso tra i premiati del Coni alcuni giorni fa. Il 10 settembre a Arezzo saranno assegnate le benemerenze del Coni. Tra queste c'è anche quella a Albertoni, che ottenne diversi risultati nel motociclismo.

Una vicenda, quella delle benemerenze, che ha indignato la famiglia di Martina Rossi, che ha lottato a lungo affinché fosse fatta giustizia per la figlia. 

«La cosa ha stupito Bruno e Franca i genitori di Martina - spiega l'avvocato Luca Fanfani, il legale che li ha assistiti come parte civile al processo -, Peraltro Albertoni ha una pena ancora interamente da espiare e nessun segno di ravvedimento in ben 11 anni».

Vanneschi e Albertoni in sede giudiziaria hanno sempre tentato di accreditare la tesi del suicidio. Tentato stupro di gruppo e morte in conseguenza di esso: queste le accuse che erano state formulate. I due sono stati condannati a tre anni. Albertoni deve ancora interamente scontare la pena. 

La famiglia di Martina chiede ora spiegazioni, per una vicenda che lascia sconcertati.