Mare di mezzo: il viaggio dal Papa diventa un corto

Collaborano Enrico Ruggeri e Camilla Giannelli. Oggi il racconto di Giulio Vecchini a Cortona

Migration

di Lucia Bigozzi

"Stiamo registrando session con Enrico Ruggeri, Camilla Giannelli e altri musicisti che hanno deciso di condividere il mio progetto, alla fine ne uscirà un cortometraggio". Giulio Vecchini, giovane liutaio cortonese, sorride accarezzando "Mare di Mezzo" la chitarra costruita nel suo laboratorio coi pezzi dei barconi dei migranti approdati sugli scogli di Lampedusa e oggi a Cortona, nel cortile di Palazzo Casali (alle 16,30) racconta il pellegrinaggio dalla città etrusca al Vaticano e l’incontro con Papa Francesco (avvenuto il 27 aprile durante l’udienza generale in San Pietro) in una conversazione "aperta" e mixata con la performance di Francesco Moneti, musicista aretino dei Modena City Ramblers, che proprio alla chitarra dei migranti ha dedicato un brano realizzato insieme alla band "Casa del Vento".

Da sette anni, la chitarra dei migranti è in tour nei concerti e nelle piazze dove i musicisti ne raccontano la storia facendo vibrare le sue corde. Quattrocento chilometri a piedi con la chitarra in spalla, lungo la via Francigena e la Lauretana fino a piazza San Pietro per incontrare Francesco e parlare di "Mare di Mezzo", ora diventano un docu-film nel quale Giulio Vecchini insieme al videomaker che lo ha accompagnato, rimette in fila e in musica le tappe del pellegrinaggio servito anche a sostenere l’attività dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati nell’emergenza Ucraina.

Le session con gli artisti tra i quali Camilla Giannelli, cantante dei Ros, rappresentano la "narrazione di un’esperienza condivisa con le persone che ho incontrato per strada e che mi ha molto colpito per intensità e coinvolgimento. Quando sono arrivato in piazza San Pietro è stato come raggiungere la vetta di un monte, è stato il mio chilometro zero e il giorno dell’incontro con il Papa ho provato una commozione profonda: Francesco è rimasto incuriosito dalla chitarra e mi ha chiesto di suonarla perché voleva sentire la sua ‘voce’; ho improvvisato all’istante, è stato bellissimo", rievoca Giulio che oggi nella sua città ripercorre le tappe di quel viaggio di musica, immagini ed emozioni.