Mallegni attacca D’Ettore "È l’ennesima giravolta"

Il coordinatore regionale di Forza Italia in provincia commenta l’approdo dell’onorevole a Fdi. Mennini: "Fondamentale il dialogo con il territorio"

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La notizia del passaggio di Felice Maurizio D’Ettore a Fratelli d’Italia proprio alla fine della legislatura arriva nel momento in cui Massimo Mallegni, coordinatore di Forza Italia in Toscana e capolista al proporzionale del Senato, è in tour in provincia di Arezzo tra mercati, dibattiti e cene elettorali a sostegno dei candidati aretini come Bernardo Mennini, sempre nel listino proporzionale di Palazzo Madama. Il giudizio per l’ennesimo transfuga che ha lasciato (ormai da tempo per la verità) il partito di Berlusconi è drastico: "Apprendo senza particolare stupore dell’ennesima giravolta di parlamentari eletti nel 2018 grazie ai voti di Forza Italia in Toscana che in questa legislatura a forza di giravolte oggi approdano in Fratelli d’Italia – dice Mallegni – non sono, ripeto, particolarmente stupito per coloro che saltellano da una parte all’altra, piuttosto per chi li ospita. Essere alleati significherebbe anche avere rispetto invece purtroppo da anni avvengono queste cose".

Spostando il discorso sulla regione Toscana e sulle sue priorità Mallegni affronta il tema delle infrastrutture: "Dobbiamo renderci conto e far capire a tutti che quando si parla di Italia la prima parola che viene cercata è Toscana – continua il senatore azzurro – siamo una miniera inesplorata dal punto di vista culturale e turistico: per questo la priorità di Forza Italia sono le infrastrutture, ferroviarie e aeroportuali. La Toscana dell’alta velocità non può essere solo Firenze e Campiglia Marittima. Arezzo e la Versilia, ossia la Toscana nord-occidentale e sud-orientale devono avere un punto di appoggio sull’alta velocità. Questa dovrà essere una priorità del governo di centrodestra".

Al fianco di Mallegni c’è Bernardo Mennini, terzo nel listino proporzionale del Senato: "Forza Italia resta determinante nel centrodestra: senza di noi il centrodestra non esiste e non vince – assicura Mennini – siamo in ripresa, i sondaggi ci danno sopra il 10 per cento, lavoriamo per ottenere un grande risultato, l’elettorato ci guarda e ci chiede di portare avanti le battaglie che sempre hanno caratterizzato il nostro partito: contro le tasse sulla casa e le inutili patrimoniali, contro tutto ciò che blocca la libera impresa ma anche per il garantismo e i diritti".

Temi nazionali che diventano locali: "Abbiamo una classe politica territoriale valida. Siamo visti come un punto di riferimento per il cambiamento del Paese. Il mio impegno è volto proprio a rafforzare il partito in queste elezioni: sto facendo una campagna elettorale con la gente per ricevere le istanze da portare a Roma: chiunque verrà eletto non può prescindere dal dialogo stretto con cittadini e con le istituzioni territoriali, gli enti locali".

Federico D’Ascoli