Lupi in vallata, alta tensione "Così le aziende sono a rischio"

Fabrizio Giovannini, titolare di un allevamento di bovini ed ex sindaco di Badia Tedalda, fa da portavoce del settore: "Gli animali hanno paura".

Lupi in vallata, alta tensione  "Così le aziende sono a rischio"

Lupi in vallata, alta tensione "Così le aziende sono a rischio"

di Claudio Roselli

"Diminuirne il numero con catture o abbattimenti selettivi, perché almeno qui da noi non è certo una razza in via di estinzione". Quello della presenza dei lupi sul versante montano della Valtiberina Toscana, con particolare riferimento all’alta Valmarecchia, è più di un problema per gli allevatori. "Non tanto per l’attacco materiale ai nostri animali, perché si tratta di casi sporadici, anche se io lo scorso anno ci ho rimesso un vitello – dice Fabrizio Giovannini, titolare di un’azienda agricola nella quale si allevano bovini ed ex sindaco di Badia Tedalda – ma è la paura generata nelle bestie che condiziona la nostra attività. In quanto a prede, i lupi preferiscono la fauna selvatica, quindi caprioli e cinghiali; di aziende che allevano pecore ne sono rimaste davvero poche e i titolari hanno smesso di mungere perché le femmine non allattano più. Stesso discorso per i capi bovini: i lupi stanno modificando il nostro modo di svolgere l’attività e dobbiamo tenere recintati i nostri capi, quando invece dovrebbero stare all’aperto". Rispetto a qualche tempo fa, i lupi sono aumentati?

"Sia io che altri miei colleghi abbiamo più volte notato famiglie di questi animali che si aggirano attorno alle abitazioni, arrivando a sfiorare i muri delle case, oppure che giocano sui campi; quando poi sono in branco, nessuno li ferma e anche i cani da pastore si bloccano davanti a essi, perché sono più aggressivi". Sono previsti ristori per gli imprenditori danneggiati?

"A parte il fatto che il danno reale non sarà mai coperto per intero, dal momento che la paura assale i greggi, la Regione emette i bandi, anche se – spiega Giovannini – le procedure di indennizzo diventano per molti complicate, in quanto per aver diritto al risarcimento bisogna avere messo in atto prevenzioni quali i cani da guardia, oppure aver recintato le proprietà con reti elettrosaldate, il che diventa costoso per chi possiede vaste proprietà".

Quale soluzione, da parte delle istituzioni, può venirvi incontro senza stravolgere la situazione?

"L’unico sistema è il contenimento numerico dei lupi, nonostante non sia un’operazione facile. E fintanto che la legislazione continuerà a considerare i lupi come specie protetta, tutto sarà ulteriormente complicato. Quanto fatto finora ha contribuito a tenere in vita la specie, che però ora mi sembra stia proliferando, quindi non vedo più una necessità del genere. Semmai, ritengo più opportuno che si faccia qualcosa per garantire il presidio umano in zone come le nostre, ma normative del genere non lo favoriscono".