
Foto-ricordo di fronte all’Albero d’Oro ricomposto con il sindaco Roberta Casini
Da oggi si chiamerà Museo dell’Albero d’Oro in omaggio alla sua opera d’arte più preziosa e conosciuta. L’annuncio arriva a un secolo dalla nascita del Museo Civico che a Lucignano trova spazio al pian terreno del Palazzo Comunale, ex Palazzo Pretorio in piazza del Tribunale.
Taglio ufficiale del nastro per celebrare questo invidiabile traguardo e le novità future, ma anche per dare il via alla mostra "Un secolo di secoli", frutto del lavoro di ricerca del professor Valeriano Spadini, con allestimento curato da Stefano Cresti. Inaugurazione a cui non è voluto mancare il presidente della Regione Eugenio Giani legato da una solida amicizia con il sindaco Roberta Casini e innamorato della perla della Valdichiana.
Mad è da oggi l’acronimo del museo proprio in omaggio al manufatto che, dopo l’opera di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure, è tornato in tutto suo splendore. "Quella odierna – ha confermato il primo cittadino Casini – è un’occasione speciale per ripercorrere un secolo di storia guardando al futuro di una delle istituzioni culturali più significative del territorio, sempre partendo dalle nostre radici, rappresentate dall’Albero d’Oro, elemento identitario della nostra comunità. È grazie all’intervento della Regione Toscana e alla sensibilità del presidente Giani, all’opera dell’Opificio delle Pietre Dure e all’impegno dell’assessore Cresti, se oggi possiamo tornare ad accogliere l’Albero d’Oro e indirizzare il nostro Museo, il Mad, verso prospettive di sviluppo straordinarie".
Prospettive delineate da Stefano Casciu, Direttore Regionale Musei Nazionali della Toscana, che intravede ed auspica per il Mad "una grande opportunità, quale l’inserimento nel Sistema Museale nazionale italiano". Tra gli interventi della serata c’è stato quello dello speleologo Franco Rossi, che ha contribuito a gettare nuova luce sul rinvenimento di alcuni frammenti dell’Albero d’Oro: "Tutto è nato – ha raccontato Rossi - da un ritrovamento avvenuto nel 1957 ad opera di alcuni amici con cui ho imparato ad andare in grotta, stavano recuperando metalli di materiali bellici. Hanno trovato questi oggetti, consegnati al parroco di Sarteano che li ha conservati. Con il Sindaco Casini siamo andati a recuperarli, il crocifisso non c’era. Ho la speranza che anche gli altri elementi mancanti, compresa la Croce, possano essere ritrovati".