L’occupazione femminile guarda avanti Il settore terziario di mercato è fertile

L’occupazione femminile guarda avanti  Il settore terziario di mercato è  fertile

L’occupazione femminile guarda avanti Il settore terziario di mercato è fertile

AREZZO

L’Italia è in piena crisi demografica. Le donne non fanno figli, a differenza degli altri paesi europei dove c’è più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, più figli. E’ quanto emerge da un’indagine dell’ufficio studi di Confcommercio presentata ieri al palazzo di Fraternita al TDLAB 2023, il meeting nazionale delle donne imprenditrici di Confcommercio. "Abbiamo voluto dedicare il nostro meeting annuale ‘Economia e lavoro: progetti ed azioni per le imprese e la società’ a tutte quelle specifiche iniziative che possono creare un cambiamento culturale mirato a raggiungere una più equa parità di genere, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese" ha spiegato Anna Lapini (nella foto), presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna.

"Secondo l’indagine, la crescita economica, dipende dal lavoro – anzi, proprio da quanti lavorano – e quanti lavorano dipende dalla demografia. Un settore ‘molto fertile’ per l’occupazione femminile è il terziario di mercato: su 100 donne che lavorano alle dipendenze a tempo indeterminato 75 sono infatti occupate in questo settore. Dobbiamo quindi puntare a migliorare i tassi di occupazione e i tassi di partecipazione, cioè accrescere la quota di quanti lavorano tra quelli che vogliono lavorare e accrescere la quota di quelli che vogliono lavorare tra quanti possono farlo".

Pensiero condiviso anche dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha aperto il suo discorso con un pensiero alle donne e gli uomini dell’Emilia-Romagna.

"I dati lo dimostrano: si fanno più figli laddove la partecipazione delle donne al lavoro e alla società è più alta".