"Lo strazio dell’anima russa fra fiducia e terrore", la conferenza

Oggi a Cortona si terrà una conferenza sulla storia dell'anima russa tra fiducia e terrore, con professori che discuteranno sulla repressione staliniana e sull'opposizione tra Russia e Occidente. Un'occasione per comprendere la complessità della storia e della sofferenza della Russia.

Oggi a Cortona si terrà la conferenza "Lo strazio dell’anima russa fra fiducia e terrore" con i professori Pierluigi Dispenza e Marco Montori. L’appuntamento è alle 10 nella sala La Moderna di via Maffei. Dispensa è studioso di Storia dell’economia e interverrà su "Il nuovo sistema economico sovietico, la Nep e le ricadute sulla società", mentre Montori è docente di Storia e Filosofia e la sua parte è intitolata "Dalla dittatura del proletariato alla dittatura del proletario, lo smisurato e feroce potere di Stalin" "L’incontro - spiegano i relatori - si pone come volontà di raccontare e comprendere il potere staliniano, che si può dire, con intensità diversa si esercitò sulla Russia e indirettamente su tutto il mondo dal 1917 al 1953, basti pensare ai Partiti comunisti occidentali e alla "guerra fredda", 2023, 70 anni dalla morte del dittatore georgiano. Accanto a questa memoria la conferenza ne propone un’altra, alla prima strettamente legata, quella dell’uscita, 50 anni fa stavolta, nel 1973, di Arcipelago Gulag di A. Solzenicyn, pubblicazione che aprì la strada a centinaia di dolenti testimonianze sulla repressione staliniana". Oggi si dispone di un materiale immenso e su una parte di questo Dispenza e Montori hanno esercitato la loro riflessione storico-filosofica, un’interpretazione necessaria perché i fatti, che pure vengono esposti, non sono sufficienti per quella comprensione matura della complessità che si richiede al soggetto contemporaneo. "Il punto di frizione più evidente - dichiarano Dispenza e Montori - quello tra Russia e Occidente, sembra vertere su un’opposta valutazione sul diritto all’esistenza dell’individuo, obsoleto o comunque non prioritario già nelle teorie di Necaev, Bakunin, etc. nel XIX ° (cfr. Il catechismo del rivoluzionario) da queste si giunge al leninismo e alla II guerra mondiale. Ma oltre al punto di "frizione", resta l’enigma, che così il Premio Nobel bielorussa Aleksievic espresse: La nostra più grande risorsa è la sofferenza, non petrolio o gas".