È una domenica più triste del solito perché racconta due storie di sangue e morte. Due incubi moderni che hanno addolorato città e provincia. Femminicidi e incidenti stradali colpiscono come la peste manzoniana: Sara e Stefano avevano in comune l’iniziale del nome. Lei mamma lavoratrice di stanza a San Lorentino uccisa da chi aveva amato insieme alla mamma, lui cameriere in Trentino che si è fermato per sempre su un muretto sulla via del ritorno nella sua Cortona.
Ci saranno processi e verità giudiziarie che non restituiranno mai Stefano Migliorati e nemmeno Sara Ruschi e mamma Brunetta Ridolfi ai loro cari. C’è poi una società che dovrebbe fare di tutto per evitare che queste tragedie si ripetano.