Lavoratori in nero: tra le aziende sospese c’è anche un autolavaggio aretino

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Tre lavoratori in nero e quattro lavoratori "fittizi" che non avevano mai lavorato nelle aziende dove invece risultavano in carico. E’ questo il risultato dei controlli svolti nei giorni scorsi in undici aziende operanti tra le province di Arezzo e Firenze, da diciassette ispettori dell’Inps provenienti da tutta la Toscana e da cinque ispettori del lavoro di Arezzo. L’iniziativa, finalizzata alla verifica dei rapporti di lavoro di breve durata seguiti dalle domande di disoccupazione, ha portato alla sospensione dell’attività di ben tre aziende, tra cui un autolavaggio in provincia di Arezzo. Inoltre sono stati immediatamente sospesi i pagamenti delle indennità di disoccupazione in cinque casi sospetti e sono al vaglio le posizioni di alcuni ex lavoratori stranieri che in realtà, già da tempo, non vivono più in Italia e per questo non avrebbero diritto alla disoccupazione. Diverse le irregolarità riscontrate anche sul fronte della sicurezza sui luoghi di lavoro, per le quali sono ancora in corso i necessari approfondimenti.

"Sui controlli non bisogna mai abbassare la guardia, sottolinea Cristina Deidda, direttore regionale dell’INPS Toscana, non solo perché le prestazioni indebite pesano sulla spesa pubblica ma anche perché lo sfruttamento lavorativo ed il lavoro nero pregiudicano le future pensioni dei lavoratori".

"Con questa operazione, continua Deidda, abbiamo voluto dare un segnale forte e concreto di lotta alla irregolarità in un anno in cui, nonostante la riduzione del numero dei nostri ispettori di vigilanza a causa dei pensionamenti, abbiamo ottenuto risultati importanti anche grazie alla fattiva collaborazione con Inl, Inail, Guardia di Finanza, Carabinieri, Questura e Prefetture".