Claudio Capanni
Cronaca

"Lavavano" l'oro rubato nelle case: due commercianti arrestati, indagate le mogli

Chi sono gli operatori nei guai: acquistavano il metallo in contanti per poi rifonderlo e ripulirlo del tutto. Uno era titolare di un compro oro. Maxi-blitz della Finanza

La Guardia di finanza

Arezzo, 28 novembre 2018 - Una catena di montaggio perfetta per riciclare chili e chili d’oro provenienti da furti in abitazione. E poi trasformato in lingotti, tramite la collaborazione di alcuni Compro Oro, che li rivendevano in cambio di maxi cifre. È la ragnatela criminale squarciata dall’operazione ‘Oro Forte’ che dall’alba di ieri ha visto impegnati 100 uomini in 40 perquisizioni terminate con 33 misure cautelari, 24 arresti, 44 indagati per 219 capi d’imputazione con sequestri per un milione di euro. E un giro d’affari da 550mila euro stimato in soli 9 mesi.

L’operazione è stata coordinata dalla questura di Lucca, con l’aiuto delle squadre mobili di Arezzo, Massa, Pisa, Firenze e dei commissariati di Forte dei Marmi, Carrara, Empoli e Sarzana, supportate dalle Fiamme Gialle. Due commercianti in manette in città: Giorgio Bellucci e Roberto Marrazzo. 59 e 46 anni. Indagate le mogli per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio.

Nel mirino dell’inchiesta condotta dal pm Salvatore Giannino e coordinata dal procuratore capo Pietro Suchan, il sodalizio di due organizzazioni criminali che avevano costruito una macchina per riciclare l’oro proveniente da 89 furti in casa. Tutti tra le province di Lucca, Massa e La Spezia da una banda di giovani albanesi il cui ‘debutto’ risale al 2015. Il commando aveva regole di ferro: 6 furti in casa a settimana (sempre alla presenza delle vittime), dal lunedì al sabato notte, riposo domenicale e una predilezione per i monili.

Chili d’oro che, secondo gli inquirenti, venivano ricettati e ripuliti dall’altra associazione con a capo Gennaro Fiorentino, 55enne napoletano che, con la moglie Serena Cioni e i due figli Matteo (30 anni) e Nunzio (27 anni), gestiva una fonderia abusiva a Massarosa e due Compro Oro a Viareggio (sequestrato) e Pietrasanta. Per l’accusa nel negozio riconducibile all’imprenditore, l’‘Orofino Gmt’ a Viareggio, sarebbe entrato oro rubato e usciti ‘lingotti’ artigianali poi rivenduti a due sodali aretini in cambio di cifre dai 55 ai 100mila euro.

Per non destare sospetti i Fiorentino annotavano sul registro di pubblica sicurezza solo una parte dei monili acquistati da sinti e rom, registrandoli a nome di clienti ignari. Gli agenti sono riusciti a mettere in collegamento la gang con i titolari dei Compro Oro attraverso intercettazioni telefoniche e pedinamenti durati quasi un anno e mezzo. Seguendo la pista dell’oro sono approdati alla fonderia e al Compro Oro di Arezzo.

Qui i Fiorentino portavano i lingotti artigianali a Giorgio Bellucci e Roberto Marrazzo, quest’ultimo proprietario del «Mercatino dell’Oro» in via Alessandro Dal Borro. I due acquistavano il metallo in contanti, per poi rifonderlo e ripulirlo del tutto. Un esempio del volume d’affari: 55.600 euro per un lingotto da 1.630 grammi venduto da Gennaro Fiorentino ai due aretini l’anno scorso. L’uomo cedette ai due anche 1 kg d’oro per 30mila euro e due lingotti da 4 kg per 100mila euro. Scambi che segnano l’ultimo passaggio del ‘lavaggio’ sul quale l’indagine continua