La trasformazione del San Donato La sanità aretina radunata al Forum

Oggi gli Stati Generali della medicina di casa con il Comune e i vertici della Asl. Giannotti. "Da qui documenti condivisi che sottoporremo all’attenzione dei tavoli istituzionali"

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di Angela Baldi

Si chiude con una riflessione sul futuro San Donato e gli Stati Generali della sanità aretina l’ultimo giorno di lavori al 17esimo Forum Risk Management in sanità in corso ad Arezzo Fiere.

"Oggi focus sull’ospedale San Donato su come è, e come si trasformerà all’interno degli Stati generali della sanità aretina – spiega il Presidente del forum Vasco Giannotti – ne parleremo col Comune di Arezzo e col direttore generale della Azienda Asl toscana sud est Antonio d’Urso. Ci sarà poi un’iniziativa dell’Istituto superiore di sanità su ambiente e salute, una sessione dedicata alla governance delle risorse umane e ai professionisti della sanità. Molte sezioni del forum finiranno con documenti condivisi che sottoporremo all’attenzione dei tavoli istituzionali".

Oggi intanto spazio alla terza edizione degli Stati generali della sanità aretina. Strumento nato nel 2018 con la volontà di dare più forza al Comune in materia di scelte sanitarie dopo la riforma dell’assetto sanitario che la Regione definì nel 2015, le cosiddette aslone. "La prima e la seconda edizione furono caratterizzate da una precisa scelta politica: far sì che le voci dei Sindaci avessero più peso - dicono il sindaco e il vice sindaco di Arezzo - Poi è arrivata la pandemia: tutto si è fermato. Oggi gli Stati generali ripartono con una terza edizione storica. E’ la prima dopo l’emergenza sanitaria che ha stravolto la sanità, avviene in piena elaborazione del Pnrr la più imponente fase di destinazione di risorse dal dopo guerra in ambito sanitario e sociale, storica perchè avviene in un periodo che chiede a tutte le istituzioni di tenersi insieme per disegnare un modello nuovo di servizi più vicini al cittadino.

Il Comune ha deciso di accettare la sfida dando a questa edizione un profilo di collaborazione anche attraverso la scelta di stare accanto al Forum Risk. La giornata sarà dedicata alla sanità aretina con due focus: il futuro del San Donato e della sanità di prossimità; obiettivo dare alla città uno spazio per capire come cambierà la sanità con il Pnrr ma aprendo anche un dialogo che prenderà avvio oggi tra tutti i soggetti: Comune, Asl, professioni sanitarie, sindacati, pubbliche assistenze, volontariato, terzo settore, cittadini. Un ruolo importante lo giocherà anche la Fondazione Arezzo Comunità che avrà il ruolo di aprire le porte a terzo settore, volontariato e pubbliche assistenze. Grazie a questa combinazione Arezzo renderà popolare la più grande rivoluzione che la sanità si sia mai trovata ad affrontare in questi anni sapendo che sul tappeto ci sono molte risorse ma anche tanti problemi da risolvere". Ad intervenire oggi Simona Dei Direttore Sanitario dell’Asl sud est e Barbara Innocenti Direttore Rete Ospedali, poi i direttori di chiurugia, medicina d’urgenza e cardio del San Donato.

Presentata ieri al forum l’esperienza dell’infermiere di Famiglia e di Comunità nella Asl Toscana sud est a un anno dal suo avvio.

Il punto anche sulla legge di Bilancio, su cui ha espresso perplessità Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione Gimbe: "La sanità pubblica continua a rimanere fuori dalle priorità del Paese nonostante le enormi criticità esplose con la pandemia, la spesa sanitaria pubblica è sotto di 12,7 miliardi di euro rispetto alla media europea, ma oltre alle risorse servono coraggiose riforme". "Il Governo inserisca nella manovra la cancellazione del payback altrimenti le aziende del settore rischiano di chiudere i bilanci in perdita, di deteriorare il rating delle banche, che garantisce proprio alle aziende accesso al credito.

Questo significa far fallire un settore che eroga salute e lasciar pagare ai cittadini le spese sanitarie di tasca propria, rinunciando alla sanità pubblica e all’innovazione tecnologica". E’ l’appello lanciato ieri dal presidente di Confindustria dispostivi medici, Massimiliano Boggetti. Si è parlato anche di innovazione: "La transizione al regolamento europeo 745 per la certificazione dei dispositivi medici è una spada di Damocle sulla testa delle aziende-ha detto Giulia Magri di Confindustria dispositivi medici - Nel 2024 saranno scadute per 23.000 dispositivì". Di trasformazione digitale e strumenti per ridurre distanza tra pazienti e medicì si è parlato invece con i vertici di Tim.