
di Claudio Roselli
Potenziamento del parco mezzi con una nuova ambulanza e ricerca di una sede più adeguata per lo svolgimento dell’attività. Sono due obiettivi del mandato quadriennale delineati da Alfredo Milani, 60 anni, eletto da qualche giorno nuovo governatore della Confraternita di Misericordia, la più numerosa e la più antica associazione di volontariato presente a Sansepolcro, in vita dal 1338 e con un totale di confratelli che si aggira intorno ai 2500, non soltanto locali ma provenienti anche da San Giustino e da Città di Castello, perché gli altri Comuni del comprensorio toscano hanno tutti una propria Misericordia.
Docente universitario nel dipartimento di Informatica a Perugia, con specializzazione nella ricerca dell’intelligenza artificiale, il professor Milani è un biturgense doc, peraltro giubilato per un’appartenenza personale alla confraternita che ha superato il mezzo secolo, nel rispetto di una tradizione di famiglia. Ora è diventato governatore, titolo tornato effettivo dopo la revisione di uno statuto che attribuiva questo ruolo al vescovo diocesano e che quindi aveva previsto l’istituzione della figura del presidente quale reale governatore operativo.
"Intanto – ha precisato Milani – mi pongo in continuità con quanto di positivo è stato fatto da chi mi ha preceduto, la dottoressa Cosetta Gasparri, alla quale va il ringraziamento della Misericordia e poi cercheremo fin da subito di mettere mano alle questioni più urgenti: su tutte, la necessità di dotarsi di un’ambulanza di nuova generazione, con tutte le attrezzature necessarie. D’altronde, la tecnologia ha i tempi veloci e a breve partirà la relativa campagna per l’acquisto del mezzo; al momento, possiamo contare su tre ambulanze di tipo A (emergenza-urgenza ex 118), su quattro doblò e su un’auto. In secondo luogo, ci interessa trovare una sistemazione logistica migliore; al di là dei progetti che c’erano e che al momento si sono arenati, stiamo valutando la possibile soluzione dell’ex agenzia coltivazioni tabacchi: gli spazi non mancano sia per il ricovero dei veicoli che per i nostri uffici e allo stesso tempo la Misericordia rimarrebbe all’interno del centro storico".
E per quanto riguarda il rapporto con la città e con la vallata?
"Dobbiamo riprendere il ruolo culturale ricoperto a Sansepolcro, con la riproposizione dei valori fondanti della Misericordia (che sono ovviamente principi cattolici) e allo stesso tempo aggiornarci e ampliare la serie di interventi e servizi, specie dal punto di vista sociale: mi riferisco all’ambito sanitario, all’assistenza alla persona e al sostegno alimentare. Abbiamo tante collaborazioni con i tribunali per l’affidamento in prova di persone in preda ad alcool e fumo. È importante poi rafforzare i rapporti con le altre Misericordie del territorio. Fra i nostri punti di forza, vorrei citare i giovani: non solo sono una componente importante, ma la Misericordia è risultata essere uno dei luoghi di aggregazione più "assortiti" di Sansepolcro, nel senso che i giovani si trovano assieme a persone di ogni età, creando quindi una significativa varietà di volontari dal punto di vista anagrafico".