GAIA PAPI
Cronaca

La miniera del cinema. Dalla città fino a Torino sfilano la piuma di Gump e la bacchetta di Potter

Nuova impresa di Cableri, l’Indiana Jones dei grandi reperti da film. I suoi tesori al museo nazionale, protagonisti di mostra unica. "Ma hai la mia tuta?": il botta e risposta su Batman con Tim Burton.

La miniera del cinema. Dalla città fino a Torino sfilano la piuma di Gump e la bacchetta di Potter

Dopo il successo della mostra di Tim Burton, al museo nazionale della Mole Antonelliana di Torino arriva la galleria Theatrum Mundi di Arezzo.

Dalla piuma di Forrest Gump alla bacchetta magica di Harry Potter, dal casco degli Stormtrooper di guerre stellari alla pallottola di Matrix: centodieci oggetti di scena, costumi e memorabilia provenienti dai set cinematografici hollywoodiani, sono partiti da Arezzo alla volta di Torino dove, da domani, saranno i protagonisti della mostra "Movie Icons" nel Museo Nazionale del Cinema.

"Una collezione che nasce dalla passione per il cinema. Uno strumento magnifico che ha il potere di sollevarci dalla realtà, facendoci diventando quello che vogliamo. Avere questi oggetti, oltre alla loro bellezza, è terapeutico, mi riportano all’emozione suscitata dal film" spiega Luca Cableri, della Galleria Theatrum Mundi e curatore della mostra; friulano di nascita, arrivato ad Arezzo per amore, è soprannominato il "gallerista dell’impossibile" perché da più di venti anni viaggia in tutto il mondo a caccia dell’introvabile. E di oggetti introvabili, è pieno il suo Theatrum Mundi, una moderna Wunderkammer che ospita una eclettica selezione in cui straordinari esemplari paleontologici, come dinosauri, fossili e meteoriti, coabitano in perfetta armonia con i miti dell’era attuale, tra cui costumi originali dei film hollywoodiani, pe l’appunto, ed autentiche tute spaziali, testimonianze dell’era delle grandi conquiste del cielo. Una combinazione unica di archeologia, arte classica e primitiva, e design contemporaneo.

"Le emozioni che i film sono in grado di trasmettere le ho riviste negli occhi di chi ha visitato la nostra galleria ad Arezzo. Davanti ad un oggetto di un film ho visto pianti, abbracci. Niente di simile difronte ad un dinosauro, ad un pezzo di luna o di meteorite esposti proprio vicini. Quelli cinematografici sono oggetti altamente iconici, che parlano al visitatore" continua Cableri.

Passione, ma anche cultura. "La mostra girerà molto, servirà a far conoscere oggetti che rappresentano vere e proprie opere d’arte. Immagini iconiche. Ogni oggetto racconta una ricerca artistica che, in pochi decenni, ha virato sempre di più verso il virtuale e il digitale".

La mostra apre proprio negli spazi in cui, fino al mese scorso, era presente l’esposizione dedicata al genio creativo di Tim Burton. "In quell’occasione ho avuto il piacere di conoscerlo. Mi ha chiesto se nella mia collezione avessi oggetti di qualche suo film. Ma certo che sì, sono un appassionato, ne ho molti, gli ho risposto. Fra questi la tuta del primo Batman, quello del 1989, diretta proprio da lui". Tim Burton è rimasto incredulo: "Accidenti, io non ce l’ho!" ha detto sorridendo e con un pizzico di invidia. Quella tuta, fino a ieri, era esposta nella magnifica sala del Theatrum Mundi, in via Cesalpino. Adesso è pronta a vivere grandi imprese. Ancora una volta alla conquista del mondo.