
"L’intelligenza artificiale sta già influenzando in modo significativo le nostre vite. Una rivoluzione un po’ come accadde negli anni ‘90 con il computer e nel 2000 con Internet. Come in quei casi abbiamo tra le mani un nuovo strumento e chi non si saprà adattare si scontrerà con dei problemi" spiega l’amministratore delegato di Sintra Digital Business Michele Barbagli a proposito della tecnologia informatica con cui l’uomo interagisce con la macchina e che sta rivoluzionando il modo.
Barbagli, quali i lavori che ne risentiranno maggiormente?
"Sicuramente i servizi di scarsa esperienza e potenzialità di apprendimento. Penso ai call center. In quel caso l’intelligenza artificiale è già una realtà. A chiamarci non sono più i call center umani, ma voci artificiali".
Cosa vuol dire?
"Significa riduzione del 90% dei posti di lavoro. Il che vuol dire significativa diminuzione di costi. Per un lavoro in cui prima erano impiegate 100 persone ora l’azienda paga un servizio di intelligenza artificiale".
Ad Arezzo cosa si respira?
"Non c’è ancora piena consapevolezza. Ma presto ci saranno due strade: da una parte coloro che cavalcheranno l’innovazione e dall’altra chi rimarrà fermo e tra dieci anni sbatterà contro mille difficoltà".
Quindi intelligenza artificiale sì?
"Permette di risparmiare tempo, di ottenere un guadagno economico e di valore aggiunto. In più il costo è accessibile. Consiglio a tutti i lavoratori di avvicinarsi all’intelligenza artificiale perché non è più un scelta, ma è ormai uno strumento".
La storia si ripete…
"Sì, prima nelle fabbriche sono arrivate le macchine, ora per i servizi automatizzabili e ripetitivi è arrivata l’intelligenza artificiale".
Altri posti di lavoro a rischio?
"Quelli dell’editoria. Il mondo di chi scrive verrà ridotto drasticamente. Nel giro di 5 o 10 anni al massimo la diminuzione sarà del 90%".
Non "toglie" solo posti di lavoro, l’intelligenza artificiale è anche un valore aggiunto...
"Penso al mondo del design, della moda, della pelletteria. L’intelligenza artificiale viene utilizzata per dare esempi di campioni. Così se prima erano necessari sei mesi, adesso in un’ora viene proposta una scarpa per la prossima stagione. Quindi la parte propositiva viene un po’ meno. È ovvio però che la creatività sta ancora in mano allo stilista".
Anche il settore viaggi trema…
"Sì, anche il settore dei viaggi sarà impattato. Un piano di viaggio potrà essere realizzato dall’intelligenza artificiale senza andare da un agente. Ecco che in questo caso l’agente dovrò essere più specializzato, altrimenti rischia di essere sostituito".
Cosa non farà l’intelligenza artificiale?
"Imbiancare casa, cambiare un rubinetto. Tutti i lavori manuali. Nei prossimi dieci anni gli operai guadagneranno di più rispetto a un impiegato. Certo non ne rimarranno immuni, saranno influenzati, penso al monitoraggio delle vigne, ma poi il lavoro sarà comunque svolto dall’imprenditore agricolo. In questo senso credo che la capacità artigianale, penso a tutto il made in Italy, riacquisterà valore".
Un mondo in continua evoluzione...
"Sì, ecco perché, come venti anni fa venivano tenuti i corsi di alfabetizzazione digitale, adesso è necessario farli sull’intelligenza artificiale. E’ obbligatorio essere precursori dei tempi".
A proposito di tempi?
"In un decennio cambierà il mondo. Chi adesso ha intorno ai 10 anni darà l’intelligenza artificiale per scontato. Un po’ come i nostri nativi digitali che posseggono già capacità che decenni prima erano inimmaginabili".