ANGELA BALDI
Cronaca

"Io, tra contaminazioni world e jazz". Cammariere si racconta in concerto

L’evento chiude oggi a Foiano il Book Festival. Il cantautore e compositore a tu per tu con il pubblico

L’evento chiude oggi a Foiano il Book Festival. Il cantautore e compositore a tu per tu con il pubblico

L’evento chiude oggi a Foiano il Book Festival. Il cantautore e compositore a tu per tu con il pubblico

Tanti album da cantautore, le colonne sonore per il cinema, i premi internazionali, le collaborazioni con grandi nomi della musica italiana, il Premio Tenco nel 2002 e il terzo posto a Sanremo 2003 sono alcune tappe di una trentennale carriera. Culminerà nel grande concerto di Sergio Cammariere, stasera alla Collegiata l’edizione 2024 del Foiano Book Festival. Pianista e cantautore di rara sensibilità, Cammariere mescola jazz, ritmi latini e tradizione italiana. Celebre per brani come Tutto quello che un uomo, vincitore del Premio della Critica a Sanremo 2003, è un artista apprezzato per la profondità delle sue composizioni e l’intensità delle sue performance dal vivo.

Cammariere cantautore, pianista, compositore noto per il suo stile tra jazz, canzone d’autore e influenze mediterranee, che concerto ha in programma per il Book festival?

"Un concerto intimo in una formazione classica, con spazio per l’improvvisazione. Sul palco un trio jazz, con me Giovanna Famulari al violoncello e Daniele Tittarelli al sax soprano".

Che rapporto ha con il piano?

"Un rapporto di vita che c’è da sempre. E’ lo strumento con cui esprimo me stesso, angosce e felicità tutti i miei sentimenti passano attraverso gli 88 tasti".

Chi sonoi grandi artisti che hanno influenzato la sua musica?

"Mi affido da sempre ai grandi maestri, cominciando da Beethoven, Bach, Mozart, Debussy, Ravel, Stravinsky fino ai giorni nostri. Senza dimenticare i grandi del 900: Gershwin, Legrand, Jobim, Morricone. Quello che ho appreso spazia in tutti i generi dalla classica al jazz. La lista di pianisti che mi hanno formato è lunga va da Evans a Jarrett, da Corea ad Hancock, è un mondo caleidoscopico a cui aggiungo anche la a wolrd music indiana e africana. In questi giorni sta uscendo la colonna sonora del film Revival,horror che mi ha fatto sperimentare l’elettronica. Nei mesi scorsi ho interagito col regista Dario Germani, ed è venuta fuori la mia parte compositiva più nascosta fatta di contaminazioni e campionamenti".

La sua carriera ha spiccato il volo anche grazie a Sanremo 2003, ancora oggi il festival è trampolino di lancio per molti?

"Sanremo è il momento musicale televisivo più importante che si aspetta tutti gli anni, quello in cui gli italiani ascoltano nuove canzoni. Per un artista lì si fa promozione per un anno, è importantissimo partecipare perché dà una svolta all’esistenza artistica".

Oltre alla discografia, ha composto colonne sonore per cinema e tv, collaborando con registi e attori, cosa le dà più soddisfazione fare?

"Mi piace fare tutto ma ciò che mi appassiona è la parte cantautoriale. E’ un’applicazione quotidiana, lavoro con Roberto Kunstler da tanti anni, lui si occupa dei testi, ci sentiamo quotidianamente per mettere a posto i versi delle canzoni".

A cosa state lavorando?

"Stiamo preparando un nuovo album di 12-13 brani inediti che entreranno in produzione forse nel 2025. Quando si realizza un album di 12 canzoni se ne scrivono almeno 25-30. Il disco non ha ancora un titolo ma sarà il mio 21esimo, il 13esimo da cantautore. Poi per il cinema, il film di animazione con le mie musiche, Marabù, che si sta affermando nei circuiti internazionali del regista Fabio Teriaca".

Oggi sarà a Foiano, è mai stato ad Arezzo prima?

"Anni fa in Casentino invitato dalla Banda Osiris per "PianoForte, musica sostenibile nell’appennino Toscano" sono stato uno dei primi ad esibirmi nella bellissima piazza Vecchia di Pratovecchio suonando il simbolico piano diabolico, il pianoforte a coda con denti aguzzi e le squame".