MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Valdarno, infermiera minacciata e strattonata

Un familiare di un assistito l’aggredisce per divergenze sulla cura. Il sindacato chiede maggiore tutela

Un'infermiera (foto di repertorio Ansa)

Un'infermiera (foto di repertorio Ansa)

San Giovanni (Arezzo), 14 dicembre 2023 – Nuova aggressione ai danni di un’operatrice sanitaria. Dopo i tanti fatti accaduti su tutto il territorio nazionale, un altro episodio ha visto sfortunata protagonista nei giorni scorsi un’infermiera valdarnese. I fatti: a causa di una divergenza di vedute tra l’operatrice e il parente di un’assistita, quest’ultimo dopo aver richiesto con insistenza uno specifico trattamento senza la prescrizione medica ha preso la sanitaria per il bavero strattonandola, nonostante avesse proposto soluzioni alternative, urlandole in viso e minacciandola se non avesse messo in pratica quanto richiesto.

L’episodio, accaduto all’interno di una Casa della Salute del Valdarno, è avvenuto davanti ad altri operatori e utenti che hanno reagito prima che il tutto potesse degenerare. A rendere nota la notizia il sindacato NurSind, che subito ha avvisato le autorità di polizia dopo che l’operatrice, proprio in relazione ai fatti, ha segnalato quanto accadutole sul portale del rischio clinico e sta valutando di poter sporgere formale denuncia. Alessandro Chimenti, dirigente NurSind di Arezzo, condanna espressamente il fatto chiedendo azioni serie per combattere questo pericoloso fenomeno: "Garantire la sicurezza degli infermieri di famiglia e di comunità è fondamentale, si tratta di colleghi che devono entrare nelle case degli assistiti anche quotidianamente e per i quali il rischio di una seconda aggressione è tutt’altro che remoto.

Per questo motivo, posto che l’aggressione agli operatori sanitari è reato e l’auto-protezione un fattore imprescindibile della professione, occorre un adeguamento normativo che consenta un’eventuale sospensione temporanea degli accessi domiciliari in caso di mancanza dei basilari requisiti di sicurezza, un inasprimento delle sanzioni ai danni degli aggressori".

Anche Claudio Cullarà, segretario aretino del NurSind, chiede a gran voce che siano introdotte nuove norme di sicurezza per i sanitari: "Questo episodio di violenza nei confronti degli operatori sanitari - afferma - non è il primo e purtroppo non sarà l’ultimo. Abbiamo sicuramente bisogno di norme di sicurezza ad hoc per infermieri di famiglia e di comunità, ma crediamo sia necessario tutelare i colleghi in ogni modo possibile: come sindacato NurSind siamo impegnati da tempo nel contrasto al fenomeno e personalmente ho sostenuto e accompagnato colleghi vittime di episodi di violenza a sporgere querela. Denunce che, recentemente, hanno portato al rinvio a giudizio di alcuni presunti responsabili".