LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Indiani d’America a casa di Susani Pelli, piume e il set di ’Balla coi lupi’

E’ tra i pochi collezionisti in grado di riprodurre con materiali originali, costumi, armi, copricapi e utensili

di Lucia Bigozzi

Un cucchiaio di corno firmato da Toro Seduto, una piccola borsa per il tabacco da pipa, l’ornamento porta piuma di Nuvola Rossa. C’è un pezzo d’America dei nativi a casa di Sergio Susani e una storia iniziata quando, adolescente, giocava tra i vicoli di Foiano alla battaglia tra "Piazzaltini" e "Piazzabassini" fabbricando spade di legno e copricapi con piume di gallina. Oggi ha ricevuto "da alcuni rappresentanti della Nazione Lakota l’incarico di insegnare ai giovani indiani le tecniche antiche dei manufatti, studiate e approfondite in tanti anni di attività: scolpisco la pietra, concio e cucio le pelli, ricamo gli ornamenti andando a cercare le vere perle e conterie veneziane fabbricate a Murano, costruisco copricapi con piume d’aquila, calzature, armi. Tutto secondo i canoni autentici".

E’ come sentirsi parte di quel mondo vivendo all’altro capo, perché la "contaminazione" è in ogni dettaglio degli oggetti che Susani costruisce o restaura per tramandare la memoria di una civiltà ridotta nelle riserve e in povertà. Il suo laboratorio è unico in Italia, una rarità in Europa, perché Susani è considerato uno dei massimi esperti di cultura, tradizioni e vicende che hanno segnato l’epopea Western. E’ tra i pochi collezionisti in grado di riprodurre fedelmente e con materiali originali, costumi, armi, copricapi, oggetti, utensili dei nativi. Passa ore nel laboratorio dove custodisce oltre mille pezzi, una parte risalente all’Ottocento-primi del Novecento che ha restaurato. "Sono nel mio mondo, mi concentro sul lavoro, mando all’aria i pensieri e sto in pace", spiega. E se le mani sono impegnate in operazioni di precisione chirurgica, la mente cavalca le praterie attraversate nei viaggi in America, a tu per tu con Lakota, Crow e Cheyenne. "Mi occupo delle tribù delle grandi pianure e ho potuto trascorrere qualche periodo nei loro territori. Ho partecipato a cerimonia della Capanna Sudatoria, sia con i Lakota che con i Crow e ho conosciuto persone importanti dei clan. Mi ha sempre colpito il rispetto per l’ambiente e la spiritualità che muove le loro vite; è un popolo fiero anche se vive in condizioni precarie, dopo essere stato privato della terra considerata Madre", racconta Susani che ha ospitato a Foiano alcuni nativi per condividere il progetto di "aiutare i giovani a re-imparare tecniche che ormai solo pochi anziani conoscono". Dalla realtà delle riserve indiane al set cinematografico e di serie tv, il passo è stato breve e Susani ha collaborato con Cathy Smith, costumista de ‘Balla coi Lupi’.

Ci sarà mai un film dove vincono gli indiani? Allarga le braccia: "Purtroppo in seguito alla battaglia di ‘Little big horn’ contro l’esercito americano del generale Custer ucciso sul posto, i nativi hanno pagato a caro prezzo la vittoria e tuttora ne scontano le conseguenze". L’incontro con il collezionista Alessandro Martire, apre un nuovo orizzonte. Allievo di Susani, è fondatore dell’associazione culturale "Wambli Gleska" che in Lakota significa ‘Aquila chiazzata’, riconosciuta dall’Onu come Ong e nata con l’approvazione del Consiglio tribale dei Lakota di Rosebud e Pine Ridge (South Dakota). In ottobre a Firenze l’associazione ha organizzato una mostra con manufatti della mia collezione e di quella di Alessandro, conferenze e il corteo in Piazza della Signoria dove le autorità hanno ricevuto i rappresentanti Lakota.