Impianto di smaltimento rifiuti non autorizzato e rischi idraulici, raffica di indagati

Nel mirino dell'avviso di chiusura indagini i titolari e un pubblico ufficiale della Provincia. L'accusa è anche di aver creato pericoli di inondazione alla golena del Tevere

Carabinieri Forestali

Carabinieri Forestali

Arezzo, 7 maggio 2022 -  Siamo all'avviso di chiusura indagini disposto dalla Procura. Un avviso indirizzato ai titolari e ad un'amministratrice di fatto di un impianto di produzione inerti in Valtiberina e ad un pubblico ufficiale della Provincia.

L'inchiesta vede al centro un'area golenale del Tevere: l'ipotesi di reato è che un impianto per la raccolta e il trattamento dei rifiuti speciali abbia agito a lungo in assenza di qualsiasi autorizzazione. Non solo: da questo ne sarebbe derivato un pericolo di inondazione o comunque un aggravamento di tale pericolo, vista la vicinanza dell'impianto alle opere di difesa idraulica del fiume.

E ancora sono state oggetto di indagine gli scarichi industriali senza autorizzazione, le emissioni diffuse nell'aria, l'occupazione abusiva di aree demaniali, la illecita gestione di rifiuti speciali e non, la dispersione incontrollata di reflui industriali con contaminazione del suolo.

Ultimo passaggio l'ipotesi falso ideologico  per evitare la demolizione di un immobile dello stesso impianto, a carico dell'ex legale rappresentante e del funzionario della Provicia.

L'impiantop operava da oltre 30 anni e le indagini sono state condotte dai carabinieri forestali di Sansepolcro coordinati dalla Procura.

Le indagini sono della sezione di pg Carabinieri della procura di Arezzo in collaborazione con la stazione Carabinieri Forestali di Sansepolcro.