Il Tour de France punta sulla Toscana Una tappa potrebbe passare da qui

Parte la richiesta ufficiale della Regione per l’edizione 2024: l’ipotesi di una frazione da Firenze a Rimini. I ciclisti potrebbero transitare dal Casentino come nell’ultimo Giro d’Italia. La decisione a primavera

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di Federico D’Ascoli

Una volta da queste parti si chiamavano nuvoloni. Ai tempi dei moti del Viva Maria del 1799, gli occupanti napoleonici affiggevano editti che iniziavano con "Nous voulons" . Da qui il sarcastico nomignolo riservato ai cugini d’Oltralpe. Che a distanza di oltre due secoli potrebbero diventare alleati per una straordinaria occasione di promozione della nostra terra.

La chiave è il Tour de France, la più grande corsa ciclistica al mondo che potrebbe passare dalle strade dell’Aretino, in particolare dal Casentino. Nei giorni scorsi i sindaci di Firenze e Bologna hanno inviato agli organizzatori del Tour una richiesta formale per organizzare le prime tappe dell’edizione 2024, con il supporto della Regione Toscana e dell’Emilia-Romagna.

Un impegno importante, anche da un punto di vista economico, che comunque verrebbe ampiamente bilanciato dagli sponsor e dall’indotto che l’evento creerebbe. Una risposta definitiva sulla scelta finale da parte degli organizzatori è attesa per maggio o, al più tardi, poco prima che inizi l’edizione di quest’anno, prevista per il 1° luglio.

Se la decisione sarà positiva, in base alle voci che trapelano, Firenze dovrebbe essere protagonista della partenza, con arrivo della prima tappa a Rimini. Bologna sarebbe coinvolta nella seconda, con l’arrivo dopo una partenza da Cesena. Poi una terza tappa da Modena a Piacenza e infine a chiudere il transito sul territorio italiano la quarta tappa con partenza da Pinerolo e arrivo in Francia.

Proprio nell’eventuale prima tappa, la Firenze-Rimini, si potrebbe inserire la provincia di Arezzo con almeno tre ipotesi di tracciato sul campo. Due che riguardano il Casentino, come successo al Giro d’Italia 2021, e una, più complicata da realizzare, con il passaggio della maglia gialla dalla città. I ciclisti della Grande Boucle potrebbero infatti affrontare il passo della Consuma per entrare in provincia di Arezzo e uscirne o dal passo della Calla o dai Mandrioli verso la Romagna con percorsi che vanno dai 30 ai 45 chilometri sull’asfalto casentinese. Ancora più affascinante sarebbe il passaggio dalla città, anche se la tappa si allungherebbe ben oltre i 200 chilometri: un po’ troppi, forse, per essere la prima.

La partenza da Firenze sarebbe un inedito assoluto per il Tour, che mai è partito dall’Italia, mentre l’ultimo passaggio all’interno dei nostri confini risale al 2008, con l’arrivo di Pratonevoso e la successiva partenza da Cuneo. E a rinforzare le speranze toscane c’è anche il fatto che gli organizzatori del Tour hanno scelto di far iniziare al di fuori dei confini francesi le prossime edizioni: quest’anno da Copenaghen e nel 2023 da Bilbao.

Un giro d’affari importante per i paesi attraversati ogni anno dalla corsa. Secondo quanto spiegato dal ministero dello Sport francese, ogni euro speso da città o regioni per ospitare il Tour de France genera tra due e tre euro di indotto sul territorio.

È uno sprint da vincere. Facendo pace con i nuvoloni.