
Nel segno "più" di Vicenzaoro, le aziende aretine hanno il segno "meno" dei rincari energetici. E’ un problema serio per il Pil aretino e nazionale, ma nella città dell’oro suona come un paradosso. La bolletta di luglio segna il raddoppio dei costi e molti imprenditori con i contratti a prezzi bloccati in scadenza entro la fine dell’anno, troveranno la sorpresa. "A questa difficoltà si aggiunge l’incertezza di non sapere cosa accadrà nei prossimi mesi, se i rincari si stabilizzano o se continueranno l’ascesa", rimarca da Confindustria Giordana Giordini che avverte: "L’incertezza è la variabile che ci penalizza e al tempo stesso, gli aumenti delle bollette incidono sulla competitività delle aziende". Il paradosso sta qui: se a Vicenzaoro gli imprenditori aretini hanno la conferma che il business globale è tornato, sulle scrivanie hanno tariffe energetiche e burocrazia a mettere il freno. Una penalizzazione che si traduce in vantaggio per i competitor "perchè in Cina o in America non hanno il problema delle bollette raddoppiate", mette in guardia Giordini. Il rischio è rimangiarsi il vantaggio messo in cassaforte dopo la fiera di settembre.
L.B.