Il lancio di Arezzo nel video di un minuto e mezzo di Robert Whitworth

La storia di un misterioso cavaliere sarà la copertina del portale Discoverarezzo per rilanciare il turismo in città. Presentato anche in cinque festival mondiali. Il giovane videomaker ha milioni di visualizzazioni in tutto il mondo e finora si era occupato solo delle metropoli.

Gabriele Veneri su Ponte Buriano

Gabriele Veneri su Ponte Buriano

Arezzo 28 maggio 2020 - Si chiama “An ode to Arezzo” il video che la Fondazione Arezzo Intour ha commissionato a Whitworth, per raccontare la città toscana a un pubblico internazionale e che è pubblicato su: https://www.discoverarezzo.com/escursioni/an-ode-to-arezzo-whitworth. In un minuto e mezzo, con immagini velocizzate in timelaps il videomaker racconta la bellezza di Arezzo, la sua storia, la sua arte, i suoi colori. E lo fa su una storia d’amore. Un cavaliere alla ricerca della sua dama ideale, esce dalle pieghe del tempo, attraversa lo spazio e trascina lo spettatore in un percorso emozionante alla scoperta di Arezzo. Un taglio narrativo innovativo e emozionante e realizzata con linguaggio filmico basato sulle tecniche di flow motion e time-lapse, che nasce per promuovere www.discoverarezzo.com, il nuovo portale di destinazione turistica. Un video voluto della Fondazione Arezzo Intour e  presentato dal presidente Marcello Comanducci, dallo stesso Robert Whitworth in video e dai due protagonisti Sophie Olmiccia e il cavaliere Gabriele Veneri. “Seguivo Rob Whitworth da anni, la sua tecnica creativa e la genialità delle sue opere mi hanno sempre colpito – spiega il presidente della Fondazione Arezzo Intour, Marcello Comanducci - i suoi video sono virali e conquistano l’attenzione di un pubblico mondiale, generando milioni di visualizzazioni e ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi. Quando abbiamo contattato Whitworth, che finora si era occupato soprattutto di grandi metropoli, non credevo accettasse l’idea di raccontare una piccola realtà come Arezzo. Invece ha accettato con entusiasmo e ha realizzato un film pieno di magia e delicatezza, trovando una chiave narrativa originale e poetica. Lui per primo si è immerso nelle atmosfere che rendono unica la nostra terra, lasciandosi conquistare dallo spirito aretino e toscano. Dall’arte, alle tradizioni, agli stili di vita, il video presenta in pochi secondi un universo culturale affascinante ed eterno. Non possiamo pertanto che essere grati a Rob Whitworth per aver saputo comprendere e far propria la nostra storia, tanto importante e antica, per poi raccontarla in modo accattivante in chiave digitale e contemporanea”. 

“Un progetto meraviglioso a cui lavorare – ha detto Rob Whitworth- la mia prima esperienza in Toscana, che è una delle mie mete preferite. Sono arrivato ad Arezzo lo scorso settembre, in occasione della Giostra del Saracino e la passione che ho respirato lì è stato il pretesto narrativo su cui basare la storia con cui raccontare la città. Ho introdotto un personaggio femminile che arriva e si innamora, perché di Arezzo ci si innamora. Dallo scorso settembre quando ho registrato il video sembra essere trascorso molto tempo, sono accadute molte cose, ma fortunatamente adesso è arrivato il tempo di ricominciare”.

Il cavaliere misterioso è Gabriele Veneri che svela qualche curiosità del back stage, quando ha chiesto la controfigura per la scena della Pieve: “Quando ho visto che dovevo percorrere  quei corridoi del colonnato della facciata a quel altezza ho avuto un attacco di vertigine. Per girare su Ponte Buriano sono arrivato un’ora in anticipo e ho visto come i colori cambiavano col passare del tempo, una scenografia fantastica grazie anche al volo dei piccioni. Lì ho ringraziato di essere nato ad Arezzo che ogni volta riesce a stupirmi. Nella scena finale di piazza del Comune, non in tempi del Saracino, qualcuno mi ha chiesto se ero lì per protestare visto che mi sono presentato con il costume dei cavalieri”.

Il regista ha avuto carta bianca nella scelta dei luoghi. “Mi ha chiesto immagini di riferimento - fa sapere Comanducci - ma è stato lasciato libero di scegliere per la sua linea narrativa e per la sua tecnica che è complessa, sembra fatta con il drone invece ha lavorato con macchine fotografiche e scatti dall’alto come dalla Torre del Comune e con mix di riprese con telecamere ad alta tecnologia. Lungo il lavoro anche in post  produzione, una decina di giorni ad Arezzo e un mese per il montaggio. Il video era pronto a fine anno e doveva essere lanciato insieme con  Discoverarezzo a febbraio. Parte ora, ma Rob lo ha già inserito in cinque film festival”. Infatti “An ode to Arezzo” ha già iniziato a fare “il suo giro del mondo” ed è stato scelto per partecipare a festival internazionali quali il “Travel FilmFest International Film Festival” di Cipro, il “Timelaps Film Festival” che si tiene in California, l ”European Cinefest Golden Nika” in Germania, il “Travel Film International Film Festival” in Russia, e il “Finisterra Arràbida Film Art & Tourism Festival” e l’”ART&TUR International Tourism Film Festival” che si tengono in Portogallo e l’ “Amorgos Tourism Film Festival” in Grecia.