
di Matteo Marzotti
Dal cavallino rampante di Arezzo, a quello della scuderia di Maranello. Dall’amaranto colore simbolo dello sport della sua città a quello della SF21, così si chiama la nuova ‘Rossa’, che nella parte posteriore richiama l’amaranto della primissima Ferrari. Chissà se ha pensato a questi due dettagli Enrico Cardile, l’ingegnere aretino, classe 1975, responsabile della nuova area telaio della scuderia di Maranello. Le sue parole, nel giorno di presentazione della nuova monoposto, hanno catturato l’attenzione di tutti i ferraristi.
A Maranello hanno pensato infatti di realizzare un video per svelare le nuove vetture, impossibile con il Covid organizzare un evento aperto alla stampa, e nel filmato ecco che Cardile svela i segreti della Rossa. "Sulla SF21 abbiamo dovuto scegliere un’area su cui concentrare attenzioni e sforzi. Abbiamo puntato quindi sulla zona posteriore, con nuove sospensioni e cambio ridisegnato" ha spiegato ponendo l’attenzione su uno degli aspetti che nella passata stagione avevano frenato il Cavallino.
Aretino, 46 anni ad inizio aprile, Enrico Cardile dopo aver frequentato il liceo Redi si è laureato nel 2002 a Pisa in ingegneria spaziale con una tesi in cui trattava le varie sperimentazioni nella galleria del vento di Maranello. Un lavoro che lo mise in luce da quelle parti visto che dopo essersi laureato, mentre lavorava per l’ateneo pisano, iniziò a collaborare con la Ferrari. "‘Un ingegnere cresciuto a Maranello", così lo descrivono addetti ai lavori e giornali specializzati. D’altronde poco più che trentenne venne assunto in Ferrari come responsabile dell’area termica. Le Gran Turismo, le vittorie e i successi con il Cavallino rampante fino al passaggio in Formula 1. È Mattia Binotto a volerlo. Cardile prende le redini dell’aereodinamica diventando, nell’estate 2020, il responsabile della neonata divisione Performance Development.
La stagione conclusa è stata di fatto un annus horribilis per il Cavallino che nutre non poche speranze per il futuro e che passano non solo dalla SF21, vettura destinata a nuovi aggiornamenti nei prossimi mesi. E le parole pronunciate dall’ingegnere nel video che presenta la monoposto sono un messaggio capace di creare entusiasmo. "Le sfide – ha detto – non ci spaventano, le affronteremo sempre uniti, coi i piedi per terra, consapevoli che dovremo lavorare tanto e bene per onorare al meglio il nome che portiamo".
Non è la prima volta che un aretino si affaccia in F1. In precedenza un ruolo di primo piano lo aveva ricoperto Luca Marmorini, classe 1961, passato da Maranello dove a partire nel 1990 entrò a far parte dell’ufficio calcoli della gestione sportiva. Nel 1999 l’avventura con Toyota, nel team di F1 e dieci anni più tardi il ritorno in Ferrari dove è rimasto fino al 2014.