Il centro sempre più "mangia e bevi": nuovi locali anche in piazza Grande

Scoscini raddoppia e apre un winebar, poi futuro ristorante sotto le Logge. Corsa alle aperture prima della Fiera Antiquaria. Ma anche le altre attività crescono

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Arezzo, 21 maggio 2018 - Scommessa su piazza Grande. Da anni sognava di piantare una bandierina sul tetto del mondo, sia pur aretino: c’era andato vicino quattro anni fa, ce l’ha fatta stavolta. «Per me è il cuore della città e trovo che abbia potenzialità straordinarie ancora da esprimere». Alberto Scoscini, il titolare di «Dario e Anna», non lascia via Veneto ma raddoppia. Raddoppia puntando anche sul figlio Matteo.

Hanno preso la gestione del vecchio Caffè Vasari, una chiusura dolorosa degli ultimi mesi, proprio sotto le Logge. E ora corre, pur di aprire prima della fine del mese: forse addirittura già da venerdì prossimo. «Rimandiamo gli interventi di ristrutturazione e sistemazione interna a dopola stagione, poi ripartiremo». Da aretino sa che la stagione del centro non è infinita e che nel corso dell’anno si aprono falle nelle quali non passano nè i turisti nè spesso neanche gli aretini. E quindi gioca il tutto per tutto.

Per ora apre un wine bar, rivolto ai giovani, anche se ovviamente con alcuni dei suoi pezzi forti, dai taglieri alla cucina molecolare. Poi punto e a capo: si tratta di ricavare quello che non c’è, forni e fornelli interni. Dopo di che viaggiare a braccetto con l’altro locale, allargandosi anche sulla ristorazione. I tempi per ora li decidono la Fiera e il calcio: perché il figlio gioca nella Sangiovannese, impegnata nei play-off: e se andasse avanti bisognerà cercare di mettere d’accordo il pallone con il piatto.

Di fatto piazza Grande sta dimostrando una vitalità almeno sul piano dei locali forse imprevista. E’ vero, il terzo ristorante sotto le Logge ha chiuso, in uno spazio che sembra non trovare fortuna. ma gli altri due, affidati ai fratelli Fazzuoli, veleggiano ormai da anni, godendo di una delle terrazze più panoramiche della città: quella sulla piazza. E dall’altro lato della piazza è cresciutala gastronomia, quella Bottega di Gnicche che dopo aver conquistato la pedana esterna è diventata un punto di riferimento fondamentale, specie per i turisti.

Il bar sul mattonato per ora, in attesa che riaprano gli spazi dell’ex Caffè Vasari, da qualche tempo ha addirittura il monopolio, che in una piazza così è tanta roba. Nuove gastronomie sono state aperte in via Seteria e poco distante, fin sotto la Pieve. E perfino la chiusura della «Curia», il ristorante davanti alla fontana, è stata ammortizzata da un altro locale, «Il mattarello», in funzione ormai da alcuni anni.

Con la pizzeria d’angolo, la prima ad essere stata aperta sulla piazza, che oltre a mantenere la posizione ha perfino raddoppiato, aprendo una seconda sede in via Oberdan. Restano alcuni nodi scoperti. Quelli delle attività commerciali aperte solo perla Fiera. E di quei fondi infiniti sotto le Logge, dai quali un tempo lo stesso Ivan Bruschi aveva lanciato l’avventura della Fiera, malinconicamente chiusi, anzi sprangati. Chi vincerà l’ultima scommessa?