Il centro affari punta l’area Lebole Vannetti: "Sosta, piazzale decisivo" Ed è pronto per i concerti dei big

Il piano di rilancio continua, il nodo restano i parcheggi. "Sotto la struttura spazio per mille auto". In corso le pratiche per lo spettacolo, primo evento entro l’anno. "Agrietour expo internazionale".

di Alberto Pierini

AREZZO

"L’area Lebole sarebbe uno sfogo straordinario". Non è una novità che lo spazio produttivo abbandonato da anni faccia gola anche in termini di sosta. Era l’idea lanciata dal sindaco Ghinelli, che aveva chiesto alla proprietà in perequazione un collegamento pedonale proprio per allargare i posteggi del Centro Affari. Ma stavolta a rilanciare è il presidente del Centro Affari, anzi Arezzo Fiere: Ferrer Vannetti.

"Stiamo facendo il salto di qualità: nel giro di qualche mese l’attività sarà rafforzata, partiranno i grandi concerti nei padiglioni, ci saranno eventi ex novo. Ma è determinante che i servizi vadano di pari passo". E quello quasi sempre dispari è proprio il nodo dei parcheggi: perché la struttura espositiva scoppia al primo evento.

"Abbiamo già lanciato l’idea al Comune e naturalmente dovremo parlarne con la proprietà: ci basterebbe anche solo godere di quello spazio collegandolo all’inizio non con sottopassi ma con navette". Niente di più lontano dalla soluzione che la città aspetta da anni per l’area Lebole. Ma già risentirne il nome come una risorsa e non come una zavorra colpisce.

Ma le soluzioni sui parcheggi non si possono fermare solo alla chimera dell’area Lebole. "La seconda è lo spazio sotto la struttura: è di circa 4000 metri quadrati, calcoliamo che possa ospitare almeno mille macchine". Altra operazione complessa, che passa da investimenti sugli aeratori e non solo. Ma che secondo Vannetti sta prendendo corpo. Poi c’è il campo scuola. "Una grande zona di parcheggio a raso quando sarà completato il cantiere dello snodo Fiorentina". Tempi ancora lunghi ma intanto la questione sta salendo al centro dell’attenzione.

"L’obiettivo deve essere quello di fare di Arezzo Fiere un polmone quasi sempre in movimento". Non parla per ora di un expo ogni settimana ma più concretamente di due al mese. "Il prossimo passo sarà il rilancio in grande stile di Agrietur".

La manifestazione sugli agriturismi ma in generale sulla proposta del made in Arezzo da un punto di vista di ricezione e gastronomico. "Già da quest’anno vogliamo trasformarlo in un appuntamento di livello nazionale e internazionale". La data in calendario resta quella: a novembre.

Ma l’altra meta fissata è quella di fare dei padiglioni un luogo di spettacolo. Per migliaia di spettatori e al coperto, la performance che manca da questo punto di vista alla città.

"Sono in corso le procedure tecniche e burocratiche per avere le autorizzazioni che servono sul fronte del pubblico spettacolo. Ormai ci siamo. Conto di proporre un primo nome forte già entro l’anno". La forza del nome è direttamente proporzionale agli spettatori che possono essere ammessi. "Migliaia, il numero esatto è in via di definizione". Intanto un tunnel collega ora tutti i padiglioni, compresi quelli che erano slacciati dal corpo centrale. E tra le fiere in vista conferma quella riservata all’artigianato. Più un asso che per ora continua a tenere nella manica.

"E’ un progetto che abbiamo cominciato a lanciare ai soci, con un piano industriale già definito: una scommessa per noi ma anche per tutta la città". Sotto sotto la domanda che è a fior di labbra è quella più logica: chi ci sta? La partita è appena cominciata.