
Il Parco che accoglie i visitatori è un luogo magico di testimonianze antichissime ma anche rinascimentali. L’assessore Attesti: "Qui uno straordinario spazio espositivo e un museo di oltre duemila metri quadri".
di Laura LucenteCORTONA (Arezzo)Due tumuli etruschi maestosi sono il portale che ci conduce dentro la storia di questa terra: il Parco Archeologico accoglie il viaggiatore, si accorge di essere in un luogo magico: Cortona. Dominano la pianura i "meloni", tumuli etruschi di età arcaica, presso la località Sodo. Tra questi spicca il tumulo II del Sodo, con la spettacolare gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei ed elementi architettonici di stile orientalizzante.
È un museo diffuso. Oltre le sue mure si scoprono sentieri, paesaggi, bellezze, misteri archeologici etruschi e romani, abbazie, chiese: una continua scoperta. A Cortona non manca il fascino e tanto meno secoli di storia da raccontare. Incastonata tra le dolci colline della Toscana, Cortona, in provincia di Arezzo, è una gemma storica che affascina visitatori da secoli. Una storia millenaria dentro e fuori il borgo che domina la Valdichiana da una collina a circa 600 metri di altezza e guarda la vicina Umbria e il suo Lago Trasimeno da cui è divisa da pochi chilometri. Una città meta del turismo internazionale per la sua unicità ed equilibrio tra storia e natura è stata scelta anche come location per numerose pellicole cinematografiche, una su tutte quella hollywoodiana "Under The Tuscan Sun", basato sull’omonimo libro di memorie di Frances Mayes che tratta la reale esperienza in Toscana dell’autrice che ha comprato e restaurato una villa rurale abbandonata a Cortona diventato un best seller nella lista americana dei libri più venduti in classifica per più di due anni e tradotto in circa cinquanta lingue. Cortona è nota soprattutto per il suo trascorso medievale e rinascimentale, le tele di Luca Signorelli e il Beato Angelico conservate al locale Museo Diocesano, ma la storia della città affonda le sue radici in un passato lontanissimo, che precede di molto l’epoca romana. Fondata dagli Etruschi tra l’VIII e il VII secolo a.C., la città – allora chiamata Curtun – era una delle lucumonie, ovvero le dodici potenti città-stato che formavano la Dodecapoli etrusca.
"Gli Etruschi, che abitavano queste terre, sono conosciuti per la loro straordinaria cultura e per i loro avanzati sistemi di agricoltura e commercio- ricorda l’assessore alla cultura del Comune di Cortona, Francesco Attesti - con la sua posizione strategica, divenne un importante centro commerciale e culturale dell’epoca".
E se il contesto etrusco nel cuore del centro storico con le sue mura imponenti è nota, meno conosciuta è invece il contesto di numerose testimonianze archeologiche sparse sul territorio entro cui Cortona si trova, oggi uniti sotto la "bandiera" del Parco Archeologico della Città di Cortona. Oltre ai tumuli etruschi sulla fascia pedecollinare, tra oliveti di rara bellezza, si possono visitare la Tanella di Pitagora, celebre monumento noto ai viaggiatori fin dal 1500, la Tanella Angori e la tomba di Mezzavia, o le tombe di Camucia. Al di sopra di tale area, nella montagna cortonese, è stato di recente recuperato un fitto reticolo di strade basolate di periodo romano, mentre in località Ossaia c’è un’interessante villa romana di età tardo repubblicana-imperiale.
"Per vivere a pieno la storia etrusca della nostra città è assolutamente imprescindibile una tappa nel nostro Museo MAEC – ricorda ancora Attesti - che in oltre 2000 mq di spazio espositivo, propone alcuni tra i più straordinari capolavori della civiltà etrusca e non solo". Tra gli altri la tabula cortonensis, terzo testo etrusco per lunghezza, dopo quello della Mummia di Zagabria e quello della Tavola di Capua), lo splendido lampadario etrusco in bronzo e i mosaici policromi della villa romana di Ossaia.
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