REDAZIONE AREZZO

Cavalli e agricoltura, parla anche aretino ed è maturata con il supporto di Cia Arezzo la proposta normativa

Serena Stefani (Presidente Cia Arezzo) relatrice tecnica alla Camera dei Deputati: “Uno strumento importante per le imprese agricole del nostro paese”

Sereni alla camera dei deputati

Sereni alla camera dei deputati

Arezzo, 24 luglio 2025  – Parla anche aretino ed è maturata con il supporto di Cia Arezzo la proposta normativa “Interventi per la promozione dell’ippicoltura, per incentivare l’utilizzo del cavallo in agricoltura, per lo sviluppo delle aree rurali e la tutela delle attività tradizionali”, presentata ieri alla Camera dei Deputati.

L’hanno illustrata i firmatari. gli Onorevoli Marco Simiani e Stefano Vaccari,con il supporto tecnico di Serena Stefani, allevatrice e addestratrice di cavalli casentinese e Presidente di Cia Arezzo.

“L’articolato - hanno detto i presentatori - punta a valorizzare il settore equestre, componente storica e culturale dell’Italia, profondamente radicata nelle tradizioni rurali, nella vita agricola e nell’economia delle aree interne”.

“Obiettivo primario dell’iniziativa legislativa è colmare un vuoto normativo che per troppo tempo ha penalizzato il comparto, riconoscendo l’ippicoltura e le attività connesse come attività agricole a pieno titolo. Un cambiamento sostanziale che consentirà di estendere al settore equestre le agevolazioni previste per il settore primario, sia in ambito fiscale che previdenziale”, ha spiegato Serena Stefani, allevatrice e addestratrice di cavalli, esperta del mondo equestre, che, da quattro anni, è alla guida dell’organizzazione professionale agricola aretina.

In concreto la legge prevede l’iva al 10 per cento per la vendita degli equidi a prescindere dalla loro destinazione finale, l’accesso a bandi e a fondi dedicati, la possibilità di beneficiare di agevolazioni per doma, addestramento, allenamento, custodia, turismo equestre, pensione dei cavalli, soprattutto per quelli a fine carriera, secondo percorsi orientati alla sostenibilità e al benessere animale.

Un altro obiettivo chiave – ha aggiunto - è la valorizzazione delle professioni equestri: domatori, addestratori, stallieri, guide equestri, animatori e soprattutto i maniscalchi, figure spesso decisive per la salute degli animali.

La proposta introduce infatti percorsi formativi qualificati e certificazioni delle competenze, anche in collaborazione con enti accreditati e università”, ha detto e ha aggiunto: “Ampio spazio poi viene dato al turismo equestre, alla didattica e ai progetti di ippoterapia e riabilitazione, in sinergia con il Terzo Settore e gli enti di promozione.

Infine, un capitolo fondamentale riguarda la tutela delle razze autoctone e del patrimonio genetico italiano, con uno stanziamento strutturale di 25 milioni di euro l’anno a sostegno delle imprese agricole e delle aree rurali”.

“Il cavallo – ha spiegato ancora Serena Stefani che, a Montecitorio, è intervenuta con i presentatori della proposta di legge per illustrarne le motivazioni - è parte integrante della nostra identità culturale e agricola, un amico fidato ma anche un valido collaboratore nelle operazioni agronomiche. Questa proposta riconosce il ruolo centrale del cavallo nelle campagne, tutela le tradizioni, crea possibilità occupazionali, dà dignità agli operatori del settore, garantisce il benessere agli animali, offre nuove prospettive di sviluppo alle aziende agricole”.

La proposta sarà ora assegnata alle Commissioni parlamentari per l’esame. “Ringrazio anche a nome di CIA Arezzo Simiani e Vaccari che hanno posto attenzione al tema e con grande sensibilità lo hanno tradotto nella proposta di legge presentata ieri.

Mi auguro – ha concluso Stefani – che la norma possa raccogliere un consenso ampio e trasversale: sarebbe un segnale importante per il futuro delle nostre campagne, capace di dare concrete opportunità di crescita alle zone interne e alle aree rurali in tutta la penisola”.