I cinghiali tra i condomini di via Cimabue

Coldiretti: "Danni da oltre 600mila euro alle colture, è un'invasione"

cinghiale

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Arezzo, 26 ottobre 2021 - E' tra i condomini di via Cimabue l'ultimo avvistamento. Qui una manciata di giorni fa scorrazzava un branco di cinghiali. “La sorpresa è stata grande quando mercoledì sera intorno alle 19,30 mentre correvo, 4 cinghiali hanno attraversato la pista ciclabile tra via Raffaello Sanzio e via Beato Angelico, lungo la Parata. Venivano da sotto il ponte, forse alla ricerca di acqua. Sono rimasti qualche secondo nel giardino e poi si sono avviati verso i condomini di via Cimabue”, dice Marco Magrini che era uscito per fare una corsa e si è ritrovato a filmare col suo telefonino cinghiali in giro per la città. Il video dell’incontro è stato postato sul gruppo Facebook Sei di Arezzo Se, e giù commenti di cittadini che hanno fatto avvistamenti simili.

“Non era la prima volta che mi capitava – racconta Magrini – l’ultima volta era accaduto nel parcheggio dell’Ipercoop mentre portavo fuori il cane”. In passato file di ungulati hanno pericolosamente attraversato strade trafficate come la Setteponti, o sono stati investiti in via Simone Martini. Più volte Coldiretti ha segnalato il problema, con le invasioni dei cinghiali responsabili di aver devastato le coltivazioni. “I danni da cinghiali denunciati l’anno scorso sono stati oltre 400mila euro, quest’anno registriamo un 40% in più di denunce fatte in provincia dalle aziende agricole per un totale di quasi 600mila euro di danni che sono solo la punta dell’iceberg - spiega il direttore di Coldiretti Raffaello Betti – Quasi nessuno infatti fa denuncia visto che gli indennizzi sono irrisori, in ginocchio in particolare le coltivazioni di mais, girasole e la vite. Gli importi su cui calcolare gli indennizzi sono sempre meno, mentre il valore dei danni sale. Sono gli Atc, ambiti territoriali di caccia, a pagare i danni fino al 35% delle entrate dell’Atc stessa, ma visto che le entrate in termini di rinnovi di tesserini venatori sono sempre meno, anche le cifre sono insufficienti”. Il numero dei cinghiali è aumentato in maniera esponenziale e gli ultimi periodi di lockdown non hanno aiutato a contenere il numero.

“Qualche giorno fa c’è stata la riapertura della caccia al cinghiale e questo anche se porta all’abbattimento di un buon numero di capi, ne spinge  altri fuori dai boschi – prosegue Betti – in più a causa della siccità gli animali arrivano a valle a caccia di cibo e acqua”. Per Coldiretti il numero è cresciuto spropositatamente ai danni del settore agricolo. “Questi animali fanno razzia delle colture e rappresentano un problema di ordine pubblico. Un paio di settimane fa abbiamo incontrato insieme a Cia e Confagricolatura il Prefetto per sottolineare la problematicità della situazione. I cinghiali sono dappertutto e dovremmo accettare la logica di interventi straordinari oltre al contesto venatorio. Ogni anno si perdono tanti cacciatori senza un adeguato ricambio generazionale e se il numero dei cacciatori scende, quello degli animali sale. Serve un sistema di catture per salvaguardare mondo agricolo e sicurezza. Un percorso che permetta l’utilizzo delle carni sul mercato con un corretto tracciamento. Proprio ad Arezzo ci sono società specializzate nella lavorazione del cinghiale, stiamo lavorando in Casentino per fornire alle aziende agricole gabbie per la cattura”.