Grandi mostre, il puzzle dei dipinti. Lorenzetti è la chiave per Vasari

Il legame tra la città e i musei di Londra e New York potrebbe favorire l’arrivo in città di altri capolavori

Il puzzle si va componendo. Al centro la grande mostra dedicata a Giorgio Vasari a quattrocentocinquanta anni dalla morte. Il count down è partito e la proiezione temporale indica ottobre come ouverture dell’esposizione alla Galleria d’arte contemporanea, in piazza San Francesco, proprio accanto alla basilica dove i ponteggi per la ripulitura degli affreschi sulla Leggenda della Vera Croce, da fine mese a marzo, regaleranno ai visitatori una prospettiva unica e, forse, irripetibile: l’incontro a tu per tu con Piero della Francesca. Un tuffo nella bellezza, tra i volti e le figure come non sono mai state viste. L’anno d’oro di Arezzo inizia così. Ma è su Vasari che la Fondazione Guido d’Arezzo e la Fondazione Intour, insieme ai curatori della mostra, la professoressa Cristina Acidini e il professor Carlo Sisi, stanno calibrando l’impegno per l’evento che segnerà la seconda parte dell’anno, da ottobre ai primi mesi del 2025. Ma che avrà un prologo a giugno, in piazza Grande, sulla lizza della Giostra quando i cavalieri dei quattro quartieri si contenderanno la lancia d’oro dedicata a Giorgio Vasari. Il fulcro è la mostra alla Galleria d’arte contemporanea dove saranno accolti capolavori vasariani custoditi nei principali musei del mondo. Le richieste alle Gallerie e alle collezioni private sono già partite e in questa fase - la più delicata sul piano organizzativo - il focus delle trattative è concentrato sul prestito di almeno otto super-capolavori del maestro del Rinascimento. Sarà così, ad esempio, per L’Allegoria della Immacolata Concezione, oggi

agli Uffizi, L’Allegoria della Giustizia dal museo e Real Bosco di Capodimonte, a Napoli. E ancora: si potranno ammirare gli affreschi staccati da casa Altoviti,

a Palazzo Venezia, a Roma e da Venezia arriverà in città l’opera intitolata "Pazienza,Giustizia, Speranza" e il San Girolamo con la Carità.

Non basta, perchè la ricerca viene condotta a largo raggio: in questo senso, l’incrocio con la partenza del Polittico di Lorenzetti prima per il Metropolitan di New York, poi per la National Gallery di Londra, potrebbe essere la "chiave" non solo per rinsaldare il legame che si sta creando con i due musei mondiali, ma anche per far arrivare ad Arezzo alcune opere vasariane di cui entrambe le Gallerie sono ricchissime. Chissà se l’incontro a New York del sindaco Ghinelli con il vicedirettore e la direttrice del Metropolitan, sarà servito anche a intavolare un ragionamento sui capolavori vasariani che potrebbero fare lo stesso viaggio del Polittico di Lorenzetti, ma al contrario e con destinazione Arezzo. Ipotesi, ma sulle quali si ragiona.

Nel grande evento aretino, accanto ai capolavori di Vasari saranno in esposizione le opere di artisti a lui vicini: Salviati, Stradano, il Doceno,il Poppi (solo per citarne alcuni). Interessante anche la documentazione su alcuni capolavori e gli scritti del maestro del Rinascimento, a cominciare dall’Epistolario. Dal quartier generale di piazza San Francesco si irradia un percorso alla scoperta di Vasari che dalla città (tra chiese e musei) si snoda in provincia: Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano e Monte San Savino apriranno i forzieri per mostrare i tesori vasariani.

Lucia Bigozzi