Giostra, punto e a capo: le nuove regole alla consulta dei rettori

Si riunisce l'organo presieduto dal sindaco: all'ordine del giorno anche gli aspetti organizzativi. Tra le questioni aperte il Buratto, i gommini, le prove troppo lunghe

Giostra di giugno

Giostra di giugno

Arezzo, 23 ottobre 2019 - Cambiare il regolamento tecnico per cancellare le incongruenze del Saracino è un po’ come la lotta all’evasione fiscale, se ne discute da anni ma alla fine tutto rimane, più o meno, com’è. Domani a mezzogiorno si riunisce per la terza volta dall’introduzione della nuova governance la Consulta dei quartieri composta dai rettori e guidata dal sindaco Alessandro Ghinelli.

Troppo poco per un organismo che, in base al nuovo regolamento, ha competenze su vari aspetti, a partire da quello regolamentare. Tra le due sfide al Buratto, per esempio, i rettori e il sindaco non si sono mai visti anche se di temi da affrontare, a partire dalla questione dei disturbi, ce ne sarebbero stati diversi.

Il rischio che l’azzeramento della vecchia Istituzione Giostra togliesse ai rappresentanti dei quartieri qualsiasi voce in capitolo sulla manifestazione sta, purtroppo, diventando realtà. Ma adesso c’è l’occasione, a bocce ferme, per recuperare tutto il tempo perduto.

Tra i vari punti all’ordine del giorno di domani c’è anche l’avvio di un percorso per rivedere alcuni aspetti organizzativi e regolamentari. Ce ne sono a bizzeffe: il Buratto che da diciassette anni si ferma a intermittenza, i gommini d’annata che in alcuni casi rendono illeggibile il punteggio, l’opportunità di stabilire un tempo limite tra una carriera e l’altra per tagliare i tempi morti.

Senza dimenticare il fatto che, in caso di carriera disturbata, il capitano del quartiere deve decidere se ripeterla o no, sulla base dell’offerta del maestro di campo, senza conoscere in anticipo il punteggio. Con un ‘timbro’ particolarmente incerto (per esempio a cavallo tra 5 e 2) si rischia di premiare chi ha ostacolato la carriera e penalizzare due volte chi ha subìto il disturbo.

E poi c’è la settimana di prove: la scelta di allungarle a 45 minuti per quartiere (poi ridotti a 40) non va certo nell’interesse degli appassionati ma in quello organizzativo delle squadre tecniche che non devono scendere in lizza due volte per titolari e riserve, come succedeva fino a un paio di anni fa. Resta il fatto che anche i quartieristi più appassionati di fronte alla serie infinita di carriere, spesso a vuoto, si annoiano a morte.

Con campi d’allenamento all’avanguardia, allenatori e giostratori semiprofessionisti i cinque giorni delle prove dovrebbero essere solo una rifinitura del lavoro fatto durante l’anno. Per questo l’idea lanciata da Teletruria di introdurre una Giostra simulata ogni giorno alla fine delle carriere di prova potrebbe rendere tutto più divertente. E anche tecnicamente più indicativo.