LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Gioielli, vetrina mondiale Il settore torna a volare e traina l’export toscano

Riparte la grande mostra forte dei dati di fatturato e affari: tutti i numeri. Centinaia di buyers da 45 Paesi, l’ombra dell’inflazione, le scoperte innovative.

Gioielli, vetrina mondiale  Il settore torna a volare  e traina l’export toscano
Gioielli, vetrina mondiale Il settore torna a volare e traina l’export toscano

di Lucia Bigozzi

Il mondo chiede e compra l’oro di Arezzo. I numeri raccontano la potenza del distretto più grande d’Europa, motore del sistema moda in Toscana (+25%). Qui le grandi Maison investono nel know how della manifattura, l’innovazione dei macchinari e vanno a caccia di giovani talenti delle scuole orafe. Cartier ha scelto Arezzo e l’Istituto Margaritone per formare e selezionare i futuri artigiani, i migliori.

Gioielleria e oreficeria chiudono il 2022 con l’export che porta a 3 miliardi e 175 milioni il volume delle vendite con una crescita del 19,1% sul 2021 e raddoppia il valore (+109%) rispetto al 2020, pur anno zavorrato dal Covid. C’è un altro dato a raccontare la vitalità del comparto: l’export aretino rappresenta quasi un terzo (32,7%) dell’intero valore delle vendite italiane di gioielli e monili nel mondo. Con questi numeri il distretto si presenta allo snodo di Oroarezzo (dal 13 al 16 maggio al Palaffari), fiera strategica dopo quelle di Vicenza e Dubai, molto attesa per misurare il trend 2023. Fin qui le luci di un comparto che nelle analisi di settore, è tornato ai livelli pre-pandemia nonostante gli effetti della guerra in Ucraina, i rimbalzi del prezzo dell’oro e l’andamento dei mercati di riferimento dell’export aretino.

Anche il settore dei metalli preziosi - architrave per le esportazioni - nel 2022 conferma il ritorno all’anno d’oro pre-Covid, sfiorando i 5 miliardi di euro (4 miliardi e 268 milioni 4 anni fa). L’altra buona notizia è che nel 2022 tutte le piazze principali sono in crescita e gli Emirati Arabi recuperano il primato per le produzioni aretine. Credenziali di peso per l’edizione di Oroarezzo: sono 350 i buyer annunciati in città e attesi dagli imprenditori orafi nel quartier generale della fiera. Quest’anno arrivano da Oriente a Occidente (45 Paesi) e le aspettative tra gli stand sono quelle di bissare gli ordini incamerati a Vicenza. Non solo gioielli e oreficeria, perchè Oroarezzo - creatura di Ieg - punta a caratterizzarsi anche come hub d’eccellenza per innovazione e macchinari ad alta tecnologia. Luci, aspettative, ma anche ombre: le previsioni 2023 sono buone se non ci saranno altri picchi destabilizzanti, come i recenti costi energetici. Se dunque, le tendenze non sono recessive, a preoccupare gli imprenditori orafi è l’aumento dei tassi di interesse che incidono sul credito e l’approvvigionamento. Un impatto che potrebbe rallentare la marcia dell’oro nel corso dell’anno.

Ma la cartina di Tornasole sarà nei "B2B", i faccia a faccia tra chi compra e chi vende. Il motore gira ma il weekend aspetta di fare il pieno di benzina.