
Tania Valle, 34 anni, spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Arezzo, insieme a Kira
Arezzo, 19 giugno 2016 - Le bomboniere ci sono, il ristorante per il ricevimento anche. Mancano solo gli abiti delle spose; li acquisteranno ciascuna con un’amica, all’insaputa dell’altra. Non c’è cosa che non facciano o decidano assieme, ma per una volta Tania ed Elisa si separeranno per riunirsi, poi, nella gioia di un matrimonio speciale. Fidanzate da 10 anni, Tania Valle, 34 anni spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Castiglion Fiorentino, sono una delle prime coppie lesbiche che potrà sposarsi in Italia.
«Avrei sposato Tania dieci anni fa, se fosse stato possibile – dice Elisa – non ho mai pensato di farlo all’estero perché per la legge italiana non sarebbe cambiato nulla». «Finalmente – aggiunge Tania – vediamo riconosciuti i nostri diritti. Aspettiamo che sia completato l’iter legislativo delle unioni civili».
Il pensiero di entrambe corre a 7 anni fa, quando dopo un pauroso incidente finirono in ospedale. Cosa avvenne? Elisa: «Ci ricoverarono in due padiglioni diversi. Nessuna delle due aveva notizie dell’altra. Io sentivo ancora il peso del giudizio sociale sul mio orientamento sessuale ed ebbi remore anche a chiedere ai dottori le condizioni di Tania. Quando mi decisi, fu brutto: il medico mi spiegò che la legge sulla privacy lo obbligava a dare notizie della mia fidanzata solo ai parenti. Insomma, io non ero niente per Tania. Niente, capito?».
L’unione civile ribalterà la situazione? Tania: «Siamo una coppia che si ama esattamente come le altre coppie. Abbiamo comprato casa, aperto un mutuo assieme, lavoriamo e paghiamo le tasse. Siamo l’una il pilastro dell’altra, abbiamo costruito tutto assieme, mattone dopo mattone. E’ giusto che la società riconosca il nostro diritto di scelta».
Com’è nata la vostra storia d’amore? Elisa: «Nel mio caso, dopo un lungo e doloroso percorso. Dodici anni fa, a due mesi dal matrimonio, ho lasciato il mio fidanzato. Conservo ancora le bomboniere. Stavamo insieme da 5 anni. Io sapevo di essere lesbica, ma l’educazione molto rigida dei miei genitori mi aveva impedito di vivere la mia sessualità. A scuola mi innamorai della mia prof, poi di altre donne, senza andare mai oltre. Il mio ex ha avuto la sensibilità di starmi accanto, quando lo lasciai.Mi sono scontrata con la famiglia, non mi accettano tuttora. Con mia sorella ho ricostruito il rapporto da poco, ora manda suo figlio di 10 anni a dormire da noi, ma mia mamma...». Tania: «Io non ho mai avuto problemi né a casa, né a Spezia. La verità che avevo dentro me stessa è sempre emersa, ho potuto aiutare Elisa a superare difficoltà e pregiudizi che aveva anche dentro di sé. Siamo andate a vivere subito insieme, a Castiglion Fiorentino, e abbiamo deciso di sposarci a Cortona, perché a Castiglioni il sindaco ha dimostrato chiusura sulle unioni civili. I miei genitori adorano Elisa e ogni volta che veniamo a Spezia è una festa per mio papà Fulvio. Per non parlare di mia madre, Carmen Origlio: ha un negozio di parrucchiera e alle clienti parla di noi con orgoglio».
Avete mai pensato a un figlio? Elisa: «Ci abbiamo provato due volte. Sono andata in Danimarca per l’inseminazione. Nulla».
Vi è capitato di essere vittime di pregiudizi? Tania: «Spesso». Elisa: «Una volta, nel bar in cui lavora,Tania è stata insultata da un ragazzo. Mi ha sorpreso l’intervento di un ottantenne che si è battuto con me per difenderla».
di Eleonora Mancini