ANGELA BALDI
Cronaca

"Fermo da un anno, aiuto" Agnelli, la solitudine del dj

Lo sfogo: "La mia epopea tra Mykonos e Manchester: pare tutto finito" "Discoteche chiuse, si balla ovunque: un incubo, molti non riapriranno"

di Angela Baldi

Abituato a suonare nei più importanti club d’Europa, adesso di starsene con le mani in mano non ne può più Luca Agnelli. Il famoso dj aretino conosciuto a ogni latitudine nel mondo del divertimento notturno, è nel limbo dello stop alle discoteche dovuto alla pandemia. "Non faccio una serata da oltre un anno", si sfoga sui social il dj dando appuntamento ai followers alla radio per ascoltare la sua techno. "Ormai anche i miei ritmi sono cambiati, alle 7,30 di mattina sono già operativo, impensabile prima del Covid", dice. La sua musica infatti dopo aver risuonato in locali del calibro dell’Amnesia di Ibiza, il Cocoricò di Riccione, Cavo Paradiso a Mykonos, ma la lista sarebbe lunghissima, adesso è ferma al palo dei decreti. "A fine luglio, dopo aver ricevuto oltre un mese prima il parere positivo del Cts, ci aspettavamo una ripartenza delle discoteche con capienza ridotta e green pass, invece è arrivata l’ennesima doccia fredda. Un’assurdità, col green pass si dovrebbe poter entrare ovunque". Sotto accusa anche il fenomeno incontrollato di chi trasforma bar e lidi in discoteche a cielo aperto aggirando le regole.

"Solo le discoteche sono ferme. Invece entrare nei locali da ballo col green pass sarebbero molto più sicuro di un assembramento incontrollato come avviene in altri luoghi – spiega il dj aretino – spesso bar e spiagge diventano quasi discoteche senza nessun tipo di licenza. Mentre le sale da ballo vere e proprie potrebbero garantire il tracciamento. Il rammarico è che nel settore ci siano locali che organizzano cose al limite della legalità come le cene con djset con tavoli allestiti nelle piste da ballo: pur invitato a partecipare, ho rifiutato perché così si snatura il concetto di discoteca ed è impossibile controllare che la gente resti seduta".

Così salvo la breve finestra della scorsa estate è da marzo 2020 che Luca Agnelli non mette dischi a pieno regime.

"Sono fermo da Ferragosto dell’anno scorso e le serate fatte nell’estate 2020 si contano sulle dita di una mano, l’ultimo weekend a pieno ritmo è stato quello dell’8 marzo 2020 prima che il mondo si fermasse per la pandemia. Avevo due date quel fine settimana ad Hannover e Manchester e ricordo la difficoltà per tornare con molti voli cancellati. Dopo 18 mesi è assurdo che il settore sia ancora fermo nonostante la campagna vaccinale, che promuovo tra i giovani che mi seguono, e nonostante l’introduzione del green pass. E con ristori irrisori, il dramma non è solo di dj e titolari di locali ma di un esercito di addetti: sicurezza, baristi, guardarobieri, noleggio impianti. Tutti fermi e quello che è peggio senza prospettive, con molti locali che forse non riapriranno più".

Quello che gli manca di più vedere l’energia che la musica sprigiona sotto la consolle: "Mi manca il fuoco di un lavoro che prima di tutto è una grande passione, spero che i locali possano tornare ad aprire il prima possibile, nel frattempo mi dedico ai miei tanti progetti musicali, ho un’etichetta discografica Etruria Beat e produco musica. L’ultimo album è uscito un mese fa ed è frutto del lavoro fatto durante questo lungo stop".

Ma Luca Agnelli, dj e produttore proiettato sempre verso nuove sfide, sperimentando vari linguaggi musicali, ha in cantiere anche "Contrasti", progetto in cui la musica elettronica si fonde a quella classica del piano. La suggestiva performance è stata registrata a maggio ad Arezzo in un teatro Petrarca senza pubblico e adesso è pronta per essere tradotta in un video che presto sarà lanciato in una piattaforma digitale.