E' quasi fatta: la zona gialla continua. Vaccini arrivati ma solo per i richiami

Arezzo e Toscana verso la quarta settimana "libera". Rifornimento solo alle seconde dosi, agende riaperte tra una settimana. Sanitari e Rsa: ancora migliaia in attesa

Covid, una vaccinazione (foto Germogli)

Covid, una vaccinazione (foto Germogli)

Arezzo, 27 gennaio 2021 - Hanno più di 80 anni e forse per questo anche una pazienza consolidata negli anni. Ma ne dovranno avere ancora parecchia. Sono lì, nell’anticamera della vaccinazione: godono di una priorità inattaccabile. Ma non sanno ancora quando ne potranno approfittare. E’ la sintesi di una giornata partita con il piede giusto, anzi giustissimo. E conclusa ancora meglio, con la certezza ormai quasi assoluta che la zona gialla continuerà anche la settimana prossima, la quarta consecutiva.

In mattinata l’uomo della borsa frigo ha suonato al San Donato. Uno squillo solo, sono tutti pronti ad aprirgli. E nella borsa una buona dote: le classiche 340 fialette della Pfizer, pari a 2340 dosi.

Quindi il pieno carico, essendo stati finora sempre uguali i rifornimenti arrivati. Ogni fiala sei vaccini: almeno fino a quando a Bolzano non ci spiegheranno come facciano a trarne sette, prendendo alla lettera il chiarimento della Pfizer, che parla di «almeno» sei dosi per prodotto. Un arrivo che per ora blinda i richiami. Ma non va oltre.

La linea decisa al tavolo della Regione lunedì sera è chiara: riservare questa mandata alle seconde dosi. E del resto è una scelta quasi obbligata. Proviamo a vedere i numeri. A ieri sera i vaccini complessivi eseguiti ad Arezzo erano 5572: i richiami già somministrati sono saliti a 1625. 1625 aretini ufficialmente immuni, anche se sappiamo che la copertura è alta ma non al 100%.

Dettagli. A questo punto è chiaro che ci sono circa quattromila persone in attesa di completare il percorso immunitario. Una parte (circa 300, forse qualcosa di più) sono state vaccinate con Moderna. Quindi dovranno ripetere l’iniezione dopo 28 giorni e naturalmente con lo stesso prodotto. Il resto è appeso alle borse frigo che dal Belgio raggiungono il San Donato.

Quasi quattromila per i quali la sveglia della seconda somministrazione suonerà nel giro di una decina di giorni. In mezzo ci dovrebbe essere un nuovo rifornimento. Ma chi riesce a garantire che arrivi davvero e nelle quantità promesse? Alla luce delle ultime difficoltà la manina si è fatta corta e la prudenza regna sovrana. E la partita si allunga. Perché continua a slittare il recupero di quanti erano prenotati dal 18 gennaio i e si sono visti sospeso l’appuntamento.

Hanno acquisito una priorità, proprio come gli over 80, ma anche loro non sanno quando giocarsela. Dalla Regione l’assessore fa un passo più avanti: le agende non potranno essere riaperte prima della prossima settimana. Non sono agende per appunti, sono quelle che fissano ora e giorno della vaccinazione. E non siamo ancora ai contorni della campagna di massa.

Perché circa quattromila persone complessive mancano per completare l’intervento sul personale sanitario e sulle Rsa. Anzi, sulla carta ancora di più. Il filo di incertezza è legato al fatto che c’è una fascia di operatori che non si erano prenotati a dicembre. Per i motivi più diversi ma loro sono i primi ad avere diritto ad una seconda opzione. Una fase partita di slancio, specie nelle case di riposo, si è arenata per i tempi lunghi delle borse frigo.

E ancora c’è da sciogliere il nodo AstraZeneca: in teoria forse già domani dovrebbe arrivare l’ok dall’autorità del farmaco. Ma non è affatto detto che sia idoneo agli over 60. Compresi i quasi trentamila ultraottantenni della nostra provincia che dalle loro case, e non dalle Rsa, aspettano il semaforo verde.

In settimana arriveranno ad Arezzo altri rinforzi di Moderna e potrebbero essere estese alla medicina territoriale e non solo. Ma siamo ancora ai piccoli numeri. 1600 aretini sono più po meno al sicuro:gli altri 340 mila sfogliano la margherita.