REDAZIONE AREZZO

Donare è salvare: la storia di un donatore di midollo osseo cavrigliese che ha contribuito a salvare una vita

Un’esperienza che ci aiuta a percepire l’importanza di gesti come questo

Arezzo, 4 novembre 2024 – Alcuni mesi fa un nostro concittadino, quarantenne, che preferisce rimanere anonimo, si è reso protagonista di un gesto dal fortissimo valore solidale, donando il midollo osseo ad un paziente sconosciuto e residente dall’altra parte del mondo.

“Ho donato il midollo osseo e questo gesto mi ha reso profondamente orgoglioso – esordisce il donatore – Tuttavia, durante l’iter medico mi sono accorto, parlando con amici e colleghi, che una totale disinformazione permea questo mondo.

Ho sentito, quindi, l’esigenza di fare un po' di chiarezza e condividere la mia esperienza.” Nel decidere di mettersi a disposizione M. (iniziale del nome del donatore) si è sottoposto a tutti i controlli necessari per verificare la sua compatibilità con lo sconosciuto ricevente. Sembrava un passaggio di routine, ma per qualcuno dall’altra parte del mondo questa rappresentava una speranza di vita.

Il primo contatto è avvenuto in aprile, mentre in agosto è stata confermata la compatibilità di M. con il paziente ed ha preso il via il controllo approfondito dello stato di salute del donatore: un check-up completo.

Nei cinque giorni precedenti alla donazione, M. ha iniziato una stimolazione per aumentare le cellule staminali, tramite un farmaco iniettato quotidianamente sottocute, con una modalità simile ad una puntura di eparina e con effetti collaterali simili a quelli influenzali: febbre e un po' di dolori.

Il giorno della donazione è arrivato, e come accade nel 97% dei casi, è avvenuta tramite prelievo di sangue, non con il famoso "punturone" di cui tanti parlano. Qualche ora di prelievo e la procedura era completata. M. si è sentito subito bene, ed è potuto tornare alla sua vita quotidiana.

Adesso, un paziente lontano migliaia di chilometri da Cavriglia combatte la sua battaglia contro la malattia, grazie ad una “parte” di M. che vive in lui. “Ho ascoltato con profonda commozione il racconto di M., che conosco e stimo da tempo: storie come questa ci fanno comprendere meglio non solo il valore della vita, ma anche quello della solidarietà e della forza di coloro che mettono a disposizione degli altri la propria salute, condividendo il bene più prezioso al mondo. – commenta il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – “Mi auguro, dunque, che questo racconto contribuisca a far chiarezza ed a veicolare l’importanza della donazione del midollo osseo.”