Diga di Montedoglio risorsa anche turistica: intanto, i lavori stanno per terminare

Sopralluogo all'invaso nella mattinata di venerdì 17 giugno alla presenza dell'assessore regionale toscano all'agricoltura, Stefania Saccardi

Lo stato attuale dei lavori di ricostruzione del muro di sfioro a Montedoglio

Lo stato attuale dei lavori di ricostruzione del muro di sfioro a Montedoglio

Arezzo, 18 giugno 2022 - “Una giornata importante, siamo in dirittura d'arrivo di un'opera che ha avuto un percorso travagliato, ma oggi porta un valore straordinario sia a fini irrigui che idropotabili. Il nostro è un Paese che sulle grandi opere deve cambiare passo, e la giornata di oggi, che cade in un momento di siccità per gran parte dell'Italia, ci dimostra che dobbiamo provare a trasformare la difficoltà in opportunità, come diceva Machiavelli, e quindi avere il coraggio e la forza di fare grandi opere come questa”. Così la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, durante la visita alla diga di venerdì 17 giugno a Montedoglio, una delle infrastrutture fondamentali del sistema irriguo dell'Italia centrale per la Toscana e per l’Umbria, i cui lavori di ripristino sono in dirittura d’arrivo. Infatti, a dodici anni dal dissesto strutturale che il 29 dicembre 2010 comportò il crollo di tre conci in cemento armato della struttura sfiorante dello scarico - periodo che ha visto 8 anni di sequestro dell’area in attesa della sentenza penale di primo grado - adesso sta per essere terminata l’opera di ricostruzione che consentirà di garantire la piena efficienza dell’invaso. “Questo cantiere ha avuto molti problemi - ha aggiunto la vicepresidente - ma se penso alla diga di Bilancino, grazie alla quale oggi i fiorentini e tutti i turisti possono fare la doccia in estate, concludo che i problemi non ci devono fermare e dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo azioni per un futuro minacciato dai cambiamenti climatici e nel quale invece l'agricoltura dovrà avere sempre più spazio se vogliamo darci una possibilità in più”. “Quest'opera – ha concluso Saccardi - oltre ad essere una risorsa idrica preziosa, è bella e cipotremo pertanto impegnare a renderla un'attrazione turistica dove richiamare persone che possano godere delle sue qualità e della straordinaria bellezza del paesaggio che la circonda. La chiusura di questo cantiere è dunque in realtà un nuovo inizio, perché anche i territori qua intorno, grazie alle opere di adduzione, godano dei benefici che la diga di Montedoglio porterà con acqua per i campi e prezzi accessibili. Un punto di partenza e non di arrivo per trarre la forza per andare avanti e completare un lavoro realizzato con grande capacità e grande visione”. L’opera, iniziata nel 2019, esce da questo lungo periodo più sicura grazie ai lavori effettuati che rispondono in pieno, tra l’altro, alle ultime norme antisismiche. Inoltre, la nuova struttura di sfioro in cemento è stata costruita di 50 centimetri più larga della precedente e di un metro più bassa, in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Generale Dighe. L’invaso sarà riempito gradualmente con un programma sperimentale concordato con la Direzione Generale Dighe per valutare e controllare il comportamento delle opere. Sarà un innalzamento progressivo e controllato che dai 381 metri sul livello del mare arriverà ai 393,60 metri sul livello del mare, che è l'altezza massima che si potrà raggiungere con Montedoglio, pari a circa 140 milioni di metri cubi di acqua totali. L’efficienza piena dell’invaso permetterà di garantire il servizio idropotabile e irriguo a gran parte della Toscana orientale, dell’Umbria settentrionale e fornire una garanzia di tenuta anche nella eventualità di situazioni emergenziali legate ai cambiamenti climatici.