
L'operazione della guardia di finanza
Arezzo, 26 agosto 2024 – Si era finto povero per ottenere il gratuito patrocinio al tribunale di Treviso, ma aveva omesso proventi per oltre 300mila euro, derivanti in gran parte da truffe messe in atto in varie province d’Italia tra cui Arezzo.
A finire nei guai un uomo che per ottenere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato aveva autocertificato, per il 2022, il possesso di un reddito pari a 11 mila euro, omettendo però la dichiarazione della percezione di proventi per complessivi 300 mila euro circa. Per tale falsa dichiarazione, l’uomo non solo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Treviso, ma è stato ovviamente escluso dall’ammissione al gratuito patrocinio, istituto che, come noto, consente alla persona non abbiente di richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.
Non solo. Le indagini delle fiamme gialle hanno consentito ai finanzieri di incrociare dati presentati dal soggetto con le banche dati, scoprendo che l’uomo, già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e attualmente indagato per episodi di truffa, estorsione e lesioni personali commessi nella provincia trevigiana, non aveva dichiarato i profitti illeciti derivanti dalle truffe compiute anche in provincia di Arezzo.
I suoi ‘clienti’, dopo aver risposto ad annunci on line relativi alla vendita di automobili usate, avevano effettuato i pagamenti richiesti, senza però ottenere la disponibilità dei veicoli. All’indagato, che dovrà ora rispondere di un reato grave, punito da 1 a 5 anni di reclusione e la multa da 300 a 1500 euro, è stato recentemente notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.