Gaia Papi
Cronaca

Danno l'assalto ad una villa per una Porsche: fuggono ma finiscono fuori strada

I banditi, sull’auto rubata e un’altra veloce, trovano un posto di blocco, lo forzano e schizzano a tutto gas. Inseguiti dalla polizia, macchina distrutta. Recuperati dai complici?

Un posto di blocco della polizia

Un posto di blocco della polizia

Arezzo, 2 luglio 2020 - Vedono la Porsche e scappano. Ma la fuga finisce presto. Colpo nella notte in una villetta ad Indicatore. Una banda entra in azione e porta via una Porsche Cayenne. Ma il rocambolesco furto è mal riuscito, e i ladri devono scappare a mani vuote. E’ successo tra martedì e mercoledì, i delinquenti approfittando dell’oscurità, si ntrufolano in una villetta, in cui ancora non è chiaro se all’interno ci fossero i padroni o meno.

Di fatto i balordi iniziano a rovistare dappertutto, stanza dopo stanza, senza, sembra, trovare niente che fosse di loro interesse. Riescono però a mettere le mani sulla preziosa auto della famiglia parcheggiata sotto casa, una Porsche Cayenne. Saltati a bordo, hanno ingranato la marcia e con il potente motore al massimo sono fuggiti. Sulla scia un’altra potente auto, con a bordo, con ogni probabilità, dei complici che fino a quel momento avevano fatto da palo, pronti a scappare se le cose si fossero messe male.

I due bolidi imboccano la statale 73 verso Ripa di Olmo, ma dopo pochi chilometri la sorpresa alla «arrivano i nostri». C’è un controllo della polizia. Gli agenti intimano l’alt con la paletta, ma le due auto forzano il posto di blocco e, piede sull’acceleratore, fuggono a tutta velocità. Gli agenti saltano in macchina, ingranano la marcia, e si mettono all’inseguimento. L’adrenalina è alle stelle: e chi è alla guida della Porsche rubata commette un errore.

Perde la concentrazione, e invece di prendere una curva all’altezza di Monte San Savino, va a dritto e finisce fuori strada. A quel punto non si sa se coloro che erano a bordo della Porsche scappano a piedi nei campi, o vengono recuperati dalla potente auto al seguito. Fattostà che all’arrivo delle forze dell’ordine, a bordo di auto meno potenti, la Porsche, semidistrutta per l’incidente, era vuota. La banda si è dileguata a mani vuote.

Adesso è caccia all’uomo. Coloro che hanno agito sembranoi, forse da tempo avevano messo gli occhi sulla Porsche e tenuto d’occhio i movimenti della famiglia. Pronti a immetterla nel mercato straniero. Al vaglio delle forze dell’ordine ora ci sono le telecamere della villetta e quelle dislocate sul tragitto percorso a tutta velocità. E’ di cinque mesi fa l’ultimo furto di un’altra auto di lusso.

In quel caso una Maserati, nuova fiammante, portata via dal piazzale di un noto oleificio. A permettere di ricostruire l’accaduto le immagini delle telecamere di videosorveglianza che immortalavano un uomo con un cappellino salire nell’ufficio, aprire la porta, prendere con una certa nonchalanche il cappotto appena posato dal proprietario e ripercorrere la strada al contrario.

Il resto ce lo immaginiamo: fatta scattare la centralina del bolide, si sarà seduto, avrà fatto ruggire il motore, ancora per poco Ferrari, e avrà ingranato la marcia.