
Il cedimento dei conci del muro di sfioro della diga di Montedoglio a fine 2010
Arezzo, 20 aprile 2021 - È slittata a giovedì 1° luglio prossimo la sentenza relativa al crollo dei conci del muro di sfioro della diga di Montedoglio, avvenuto il 29 dicembre 2010. Nella mattinata di martedì 20 aprile, a Firenze, il processo di appello non si è in pratica tenuto: a quanto risulta, il giudice avrebbe preso atto dei contenuti della relazione stilata in 60 pagine dall’ingegner Sossio Del Prete e poi avrebbe subito optato per il rinvio di oltre due mesi. I lavori materiali di ripristino e le implicazioni giuridiche del fatto sembrano dunque andare di pari passo verso l’agognato epilogo, atteso per l’anno in corso. Due gli imputati, che sono già stati assolti il 26 luglio 2018: si tratta dell’ingegner Stefano Cola, tecnico di Ente Acque Umbre Toscane che si occupava del collaudo e dell’architetto Diego Zurli, che in quel periodo ricopriva il ruolo di direttore dello stesso ente. Nel luglio di tre anni fa il giudice Giulia Soldini ha assolto Cola e Zurli, ritenendoli estranei al fatto. Le responsabilità del cedimento sono pertanto di coloro che hanno progettato e costruito l’invaso (ricordiamo che i lavori vennero iniziati nel 1977 e conclusi nel 1993), ma che adesso non ci sono più, perché morti. Si profila pertanto una conferma dell’assoluzione per l’ingegner Cola e per l’architetto Zurli.