
"Corro per Palazzo Cavallo". Donati scende in campo
Il campo non è largo o stretto. È un campo aperto dove si incontrano persone, storie politiche di centrodestra, centrosinistra ma pure senza dna politico. È il campo nel quale si muove Marco Donati, in un certo senso antesignano di quel civismo che oggi tutti, dentro e fuori gli schieramenti rivendicano come valore aggiunto. Lui è già partito, lancia in resta verrebbe da dire nei giorni del Saracino, alla battaglia per Palazzo Cavallo. Il suo nome è in campo, candidato sindaco per l’appunto, alla testa di un ressemblement di liste civiche.
Donati si candida già per il dopo Ghinelli?
"Non è un mistero. D’accordo con le persone e le organizzazioni che mi sostengono abbiamo di fatto già presentato la candidatura a sindaco del sottoscritto, con il sostegno di liste civiche in campo da anni - Scelgo Arezzo e Con Arezzo - alle quali entro la fine dell’anno se ne aggiungeranno altre due. Questo è il nostro percorso trasparente, fatte di assemblee pubbliche periodiche nelle frazioni, come l’altroieri a Saione, rapporto diretto coi cittadini sui bisogni reali. Siamo aperti al confronto ma se c’è coerenza e convergenza programmatica con la nostra piattaforma".
In quale area politica sta il suo progetto?
"Non abbiamo recinti. Siamo aperti a qualunque lista o partito voglia confrontarsi con le nostre idee".
Quali sono i punti cardine?
"Da un lato l’apertura della città allo sviluppo economico, dall’altra un sistema di protezione delle persone in termini di welfare ma anche di decoro e sicurezza. Sono le nostre due gambe, articolate in tanti progetti. Noi non ci facciamo carico di costruire schematismi politici".
Ma così il confronto ruota solo attorno al suo progetto. E le ragioni degli altri?
"Il confronto è aperto a forze civiche e politiche del territorio. Alle amministrative è successo di tutto: sindaci Pd appoggiati da FdI e viceversa, in Europa si discute se Meloni sosterrà una maggioranza in cui potrebbe esserci il Pd. Ed è sempre più chiaro che un conto sono i voti di Schlein e Meloni, altro i voti locali. E Cortona è l’esempio più chiaro".
I dem, lo ha ribadito Ceccarelli, guardano con interesse ai civici. Prove di riavvicinamento?
"Non so se era rivolto a noi, se in futuro accadrà i referenti politici del Pd ci contatteranno".
Aperti anche alla rete civica di Ghinelli?
"Non ho ancora capito cosa è, quando si delineerà valuteremo se potrà essere un interlocutore. Ma visto i disastri della giunta Ghinelli è difficile dialogare con chi sta lasciando la città in condizioni indecorose".
Lucia Bigozzi