MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Contratti per la luce fasulli, truffate oltre cento famiglie

Blitz dei carabinieri contro gli avvisi energetici ingannevoli: scattano sette denunce. Dietro gli autori una società del napoletano con titolare una donna

I consumatori devono star in guardia (foto Torres)

Arezzo, 20 febbraio 2019 - Ormai sono più di 100 i valdarnesi «intrappolati» nella rete dei contratti farlocchi dell’energia. Una truffa a largo raggio che ha abbracciato trasversalmente il comprensorio tra Pratomagno e Chianti dove ignari cittadini dallo scorso ottobre si sono visti consegnare dal postino le lettere con gli avvisi di «chiusura di contratto» da parte del Servizio Elettrico Nazionale.

Chiara la comunicazione: la fornitura della corrente era interrotta per un cambio di gestore in realtà mai richiesto. In Valdarno le indagini presero l’avvio da San Giovanni, si estesero a Levane, e Montevarchi dove in questi giorni i carabinieri hanno chiuso il cerchio, facendo scattare 7 denunce, 4 delle quali comminate a individui già identificati dai colleghi degli altri comandi dell’Arma per i raggiri commessi nella città di Masaccio e nella popolosa frazione levanese.

Nel primo caso le vittime erano salite in poche settimane a 65 con il deferimento all’autorità giudiziaria di 3 truffatori. Una decina gli esposti presentati ai militari della stazione di Levane con 4 persone denunciate, una delle quali già scoperta e segnalata dal personale della Benemerita sangiovannese.

L’ultima infornata di specialisti del raggiro è riconducibile, come provenienza, all’area napoletana; in qualche caso si tratta di persone residenti solo formalmente in varie località italiane, tra cui Viareggio, Giussano in Brianza e Cinisello Balsamo nel milanese. Tre in totale gli stranieri, due brasiliani, compresa una donna, e un marocchino.

Tutti «diretti» da un’eminenza grigia, rappresentata dalla titolare di una società partenopea, un’italiana, deferita a piede libero alla magistratura, che si avvaleva della collaborazione «sul campo» degli altri sei compari, mandati a raccogliere dati sensibili e a sottoscrivere falsi accordi.

Lungo l’elenco dei reati contestati che vanno dalla violazione del codice in materia di dati personali, alla truffa continuata e alla sostituzione di persona. Collaudato il modus operandi: i furbetti della luce compilavano i moduli dei nuovi contratti con l’Eni, colosso dell’energia elettrica e della distribuzione del gas, risultata del tutto estranea alla vicenda, falsificando indirizzi, numeri di telefono, codici fiscali e soprattutto la firma dei clienti acquisiti.

L’unico dato vero era il numero del contatore. Poco tempo dopo la sigla del contratto, gli utenti si vedevano recapitare il recesso del precedente operatore e la nuova bolletta, ma bastava una verifica all’ufficio di zona dell’Eni, con relativa visione della modulistica, per scoprire di essere finiti in essere finiti in trappola e in buona compagnia.