
di Alberto Pierini
Hanno messo la sveglia un mese prima. E ora stanno facendo di tutto per convincerci che è Natale davvero. Un Natale anticipato. Sulle solite date aretine ma anche su quelle del resto del mondo: il mercato tirolese sabato aprirà i battenti ed è il primo in Italia. Bolzano, Brunico e gli altri partono ma solo la settimana dopo. E di sicuro Arezzo è sul podio delle città che accendono tutti i riflettori sulla festa. Ieri è arrivata in Tir al Prato anche la ruota panoramica.
E così il commercio si adegua. Da lunedì è iniziata la maratona delle aperture, dopo aver santificato l’ultima festa comandata prima di due mesi. E domenica prossima dalle anticipazioni che arrivano dagli operatori e dalle associazioni di categoria sarà tutto aperto: dalle catene alla moda, dall’intimo ai giocattoli, dallo sport alle profumerie. Perfino chi apre attività nuove, come la Caddy’s profumerie in piazza Risorgimento, ha scelto il weekend che verrà. Il grande assalto dei turisti di Natale ha già fatto bingo sugli alberghi e a questo punto tutti cercano di mettergli il sale sulla coda.
Un clima che diventa rovente tra i ristoranti, comunque aperti di domenica quasi all’unanimità: ma meditano di aprire a pranzo anche i locali della notte. Le vetrine abbuiate dei classici gestivi da qui al 25 dicembre saranno una pura rarità. "Ho deciso di aprire anch’io: se davvero si annunciano grandi arrivi in città, fa piacere far parte della festa" commenta dal Bar La Coccinella Katia Franci. In genere il suo è un bar che si ferma perfino il sabato. Ora gioca il tutto per tutto. Lei è in fondo a via Petrarca: fuori dal centro ma non troppo, però potenzialmente nell’itinerario dei turisti calati dai pullman al Rossellino.
"Anche noi saremo aperti di domenica" annuncia Valentina dal Bar Centrale. "E’ previsto un forte afflusso e provarci è davvero il minimo. Qui siamo in via Guido Monaco, sul ramo che guarda la Stazione. Gli arrivi saranno più in pullman che in treno ma tant’è, quando l’evento chiama chiama.
Ed è un evento che accelera tutte le operazioni pre-natalizie. Già diverse vetrine sono state virate sul Natale, le altre si aggiungeranno nelle prossime ore. Gli alberi con le lucine e con gli addobbi campeggiano nei principali alberghi: sanno già che sabato saranno pieni e cominciano a creare il clima che i pullman inseguono da mezza Italia.
Sono le stesse vetrine sulle quali diventano martellanti le ricerche di lavoro, in testa camerieri e commessi. Ricerche iniziate da lontano, da mesi le attività provano a rafforzare la squadra senza riuscirci. Ora il gioco si fa duro. E’ complicato perfino trovare chi si voglia immolare alla preparazione dei pacchetti, uno di quei ruoli per i quali in passato c’era la coda, di ragazzi ma anche di signore di mezza età.
La città ormai da giorni è vestita a festa: le luminarie aspettano solo qualcuno che attacchi la spina. In piazza Grande e negli altri angoli strategici la Fondazione ha allestito le illuminazioni immersive, quelle che esaltano le Logge, i monumenti, la Cattedrale. Peccato che quei proiettori modernissimi siano tutto meno che discreti sul piano estetico: ma quando si accendono è il cono di luce a rubare la scena. A tutti: meno che al Natale anticipato.