MONTE SAN SAVINO
Cronaca

Centrosinistra, scelta al fotofinish Tutte le incognite verso il voto

Non c’è ancora il candidato ufficiale dello schieramento: Enrico Meacci e Antonio Marzullo tra le ipotesi mentre il consigliere comunale Gianni Bennati ci riprova. Con lui ha il centrodestra unito

di Diego D’Ippolito

A Monte San Savino il centrosinistra rischia di arrivare alla presentazione di un candidato sindaco al fotofinish. Non c’è ancora un nome, piuttosto c’è aria di addii come quello di Erica Rampini, una degli assessori più attivi e apprezzati nell’ultima legislatura. Stanno per scadere i dieci anni a guida Margherita Scarpellini, dieci anni iniziati dopo le dimissioni a sorpresa di Carlo Alberto Carini, primo sindaco di centrodestra della cittadina. Era il 2011, da quella avventura il centrodestra ne uscì ammaccato, ma non distrutto, perché la stessa compagine non ha mai smesso di essere forte rischiando di soffiare nuovamente la carica più alta del comune al centrosinistra.

Oggi il consigliere comunale Gianni Bennati ci riprova e con lui ha il centrodestra unito: una macchina che negli ultimi anni si è dimostrata quasi infallibile in tutta la provincia. Bennati ha già esperienza politiche, è stato vicesindaco di Silvano Materazzi in una giunta di centrosinistra eletta nel 2014. Di fughe, ritorni, usati sicuri e cambi di casacca a Monte San Savino se ne sono visti diversi.

Tra i ritorni quello di Claudio Valdambrini, già consigliere comunale negli anni 80 e candidato a sindaco con una lista trasversale nel 2012. Oggi Valdambrini potrebbe presentare una lista civica con l’appoggio di Italia Viva.

Questo è quanto succede nell’area fino ad oggi all’opposizione, dall’altra parte come detto regna più o meno il caos.

Una candidatura ancora non c’è, due i nomi papabili, quello di Enrico Meacci, fratello di Marco già sindaco dal ‘95 al 2004. Il fratello Nicola attualmente è consigliere comunale e membro di un triumvirato alla guida del pd locale.

Nel triumvirato c’è anche Antonio Marzullo, altro possibile candidato del centrosinistra e anche lui con una lunga esperienza da assessore. C’è poi l’incognita Erika Rampini, giovane politica proveniente dalla sinistra con alle spalle una legislatura nel ruolo di assessora alle politiche sociali.

Il nome di Rampini fino a qualche settimana fa sembrava uno di quelli in pole position per sostituire Margherita Scarpellini, ma al momento per lei la strada verso una candidatura al vertice del comune pare essere sbarrata.

Quasi esclusa la possibilità che la stessa Rampini possa costruire una lista civica per sostenerla nella corsa, più possibile un accordo dell’ultimo minuto o addirittura un addio.

Nel paese dove non è nato il Pd con dieci anni di anticipo il centrosinistra rischia nuovamente di attingere dagli errori del passato.

Gargonza, 1998, lo stato maggiore dell’Ulivo, intellettuali e società civile si ritrovarono alle porte di Monte San Savino per quella che doveva essere la "cerimonia" per la nascita di un partito unico di centrosinistra. Le cose andarono molto diversamente, Massimo D’Alema ci mise lo zampino.

Nel comune della Valdichiana quei fatti se li ricordano molto bene soprattutto Marco Meacci che allora fu organizzatore di quel grande evento, di quella grande falsa partenza.