LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Centro proibito al figlio disabile" Mamma rinuncia alla visita per lo stop davanti alle scale mobili

Patrizia Mariani in vacanza con la famiglia denuncia: "Mezz’ora ad aspettare per salire, impossibile". La replica di Atam: "Dispiaciuti, li invitiamo a tornare. Saranno nostri ospiti e apprezzeranno la città".

di Lucia Bigozzi

"Impossibile visitare Arezzo per chi ha un figlio in carrozzina. Siamo dispiaciuti ma è quello che è accaduto". Patrizia Mariani è amareggiata: la visita in città dopo un tour in camper dall’Abruzzo a Perugia e al lago Trasimeno le ha lasciato un brutto ricordo.

"Mio figlio ha 29 anni e per una malattia metabolica è costretto su una sedia a rotelle. Siamo partiti dalla nostra cittadina, Castel di Sangro per una piccola vacanza alla scoperta delle città d’arte toscane, concentrando le tappe tra Perugia, Arezzo e Siena con una sosta al Trasimeno. Prima di partire abbiamo verificato che nei luoghi del nostro viaggio vi fossero sistemi automatizzati per far salire nostro figlio in carrozzina fino al centro storico", racconta Patrizia che ha al suo fianco il marito Innocenzo Gargano. Il viaggio comincia sul camper insieme a una coppia di amici. Tutto fila liscio fino all’arrivo in città: "Abbiamo parcheggiato il camper nell’area di sosta predisposta e abbiamo raggiunto le scale mobili del parcheggio Pietri. La signora del bar ci ha spiegato la procedura per chiamare il servizio e così abbiamo fatto. Ci ha risposto un’operatrice dicendoci di attendere l’arrivo di addetti ad azionare il montascale". Patrizia fa una pausa, riprende fiato e vuole segnalare il disservizio "perchè non capiti più a nessuno". A questo punto, secondo il suo racconto, "essendo passata mezzora, abbiamo richiamato la centrale operativa ma l’operatrice ha detto che non riusciva a trovare personale e che di sabato il servizio non funzionava. Ma come? Proprio di sabato non funziona, le ho risposto".

Così, la famiglia di turisti rinuncia alla visita nelle piazze e tra i vicoli del centro storico: "Siamo tornati al camper e abbiamo deciso di proseguire il nostro viaggio per Siena. Ma è davvero spiacevole ritrovarsi protagonisti, nostro malgrado di un disservizio che ha impedito a mio figlio di visitare la città. È stata una brutta sensazione, come ricevere una porta in faccia". Fin qui la disavventura della famiglia abruzzese in vacanza.

Atam esprime "dispiacere per il disagio ma ricostruendo la filiera dell’episodio abbiamo verificato che la nostra centtrale operativa ha attivato la chiamata alla cooperativa taxi con cui è attiva una convenzione e il servizio viene offerto ai turisti che sono costretti in carrozzina. In città esiste solo un taxi attrezzato che dai dodici minuti canonici, ha impiegato circa mezzora prima di arrivare anche per il traffico e la viabilità modificata a causa dei tanti eventi che ci sono in questo fine settimana". L’azienda che gestisce i parcheggi cittadini ammette che c’è stato un corto circuito e qualcosa non ha funzionato ma ribadisce "la correttezza della procedura". E va oltre: "Invitiamo la famiglia di turisti a tornare in città per completare quella visita interrotta. Saremo lieti di offrire loro la sosta gratuita per il camper nell’area di sosta di via Tarlati e il servizio taxi per accedere alla parte alta del centro storico".

La risposta dei turisti all’invito non si è fatta attendere: "Siamo pronti a tornare a visitare la città ma se ci viene corrisposto il costo del viaggio che noi abbiamo fatto inutilmente per arrivare fino ad Arezzo". Atam chiude il cerchio: "Siamo pronti a ospitarli di nuovo a nostre spese per poter fare loro apprezzare la nostra splendida città".