GAIA PAPI
Cronaca

Cento chilometri per Gaia Della Lunga al Passatore: "Corro per lei"

Il podista aretino domani parteciperà alla 100 km del Passatore a Firenze. Ogni chilometro della corsa è stato "adottato" da chi ha voluto donare . una somma per sostenere la ricerca nel nome della giovane di Subbiano. .

Alessandro Della Lunga, a destra, con Roberto Russo, padre della ragazza

Alessandro Della Lunga, a destra, con Roberto Russo, padre della ragazza

di Gaia Papi

Domani, ore 15, Firenze: inizia la 100 chilometri del Passatore, una delle gare podistiche più dure e affascinanti d’Italia: dalla culla del Rinascimento fino a Faenza, attraverso l’Appennino, nella notte. Ma per Alessandro Della Lunga, podista aretino, non sarà solo una sfida sportiva. Sarà un viaggio profondo, emotivo, pieno di senso: nasce così "100 km per Gaia", un progetto che unisce corsa e solidarietà. L’idea è semplice, ma potente. Ogni chilometro della corsa è stato "adottato" da chi ha voluto donare una somma simbolica per sostenere la ricerca scientifica.

Un tronchetto di legno numerato, racchiuso in una scatolina trasparente, rappresenta il tratto scelto: un segno concreto e tangibile di vicinanza al progetto. Alessandro ha scelto il chilometro 99. Non il traguardo, non il primo passo. Ma quello in cui le gambe non reggono più e corre solo il cuore. "È lì – racconta – che capisci perché stai facendo tutto questo. Quando manca un solo chilometro e ti dici: ce l’ho fatta, ho dato tutto".

E quel "tutto" non è solo fatica fisica. È anche un messaggio d’amore, di impegno, di speranza. Tutto nasce da un incontro con Roberto Russo, padre di Gaia, una giovane di Subbiano affetta da una malattia genetica: Cmt2a, una neuropatia che colpisce muscoli, nervi e ossa, rendendo sempre più difficili i movimenti. Una patologia rara e invalidante, su cui la ricerca fatica a investire per mancanza di fondi. Ma Roberto non si è mai fermato.

Da anni organizza iniziative per sostenere il Centro Dino Ferrari dell’Università di Milano, punto di riferimento per la ricerca sulle malattie neurodegenerative. Cene, eventi, braccialetti colorati – nati da un ricordo di Gaia da bambina, appassionata della serie Braccialetti Rossi – e ora, grazie ad Alessandro, una nuova impresa: una corsa di 100 km, per unire gambe, cuore e futuro. Gaia ha appena compiuto 19 anni. Nonostante le difficoltà quotidiane – oggi si muove quasi solo in carrozzina e la malattia ha colpito anche le mani – è una studentessa brillante: sogna di diventare ingegnera informatica.

"È una forza della natura – dice Alessandro – e sapere che ogni passo, ogni chilometro, può contribuire a costruire un pezzo di futuro per lei, dà un senso profondo a ogni goccia di sudore". Finora, il progetto "100 km per Gaia" ha raccolto oltre 3.300 euro. Ogni donazione è una voce che si unisce al passo. Ogni tronchetto un simbolo di resistenza. Ogni chilometro adottato, un invito a non mollare.

Alessandro non ha allenatori né tabelle: corre "a sensazione", come dice lui. Dopo un cancro che gli ha tolto la bici – il suo primo sport – ha iniziato a correre per gioco. E oggi corre per scelta. Per chi non può. Per Gaia. Domani affronterà la notte, la salita verso Fiesole, il silenzio dell’Appennino, il freddo, la fame, il buio. Ma con lui, nel cuore, ci saranno Gaia, Roberto e ogni persona che ha creduto in questa impresa. La 100 km del Passatore compie 50 anni. Per Alessandro, quest’anno, sarà molto più di una corsa. Sarà una staffetta di speranza.