"Mi è venuto un problemino agli occhi e ho dovuto smettere. Ma stasera ho voluto esserci". Vasco Zirri quest’anno compierà 100 anni, ma non rinuncia alla sua passione per il gioco delle bocce. Alcuni giorni fa, al circolo Il Pallaio di Terranuova, ha preso parte ad un torneo dimostrativo tra otto squadre di Valdarno e Chianti e si è presentato all’appuntamento come atleta più longevo in gara. Nonostante i piccoli acciacchi fisici dovuti all’età, continua a mettersi in gioco per passare dei momenti di spensieratezza con i propri coetanei e spera che anche i più giovani possano avvicinarsi a questa disciplina. Non si sentirà al 100%, ma tiene a precisare che "non sempre si può vincere". Con i suoi amici si diverte, ma occhio a chi si avvicina di più al boccino: quando si indossa la maglia della competizione, non c’è scherzo che tenga. Vasco Panichi, classe 1938, sul gioco delle bocce ha pure scritto un libro con foto e aneddoti, a dimostrazione di quanto questo sport possa fare bene all’anima e al fisico. "Ci siamo avvicinati al gioco delle bocce a 11 anni - hanno spiegato Vasco Zirri e Vasco Panichi - perché quando eravamo piccoli i contadini avevano dei pallai, fatti allora di terra. Poi il gioco piaceva così tanto che è arrivato fino ad oggi. Però è un peccato che non ci sia un ricambio generazionale in questo sport". In verità dei giovani si sono affacciati ad osservare il gioco e qualcuno si è messo alla prova, ma i due Vasco temono che questo patrimonio di valori un domani possa andare perduto. Le bocce però non sono soltanto una disciplina sportiva, ma anche uno strumento utile per favorire l’inclusione sociale. "Si tratta di un gioco altamente inclusivo - ha sottolineato Daniele Lapi dell’associazione Arkadia - L’età, il genere o la preparazione fisica non sono determinanti. Si presenta quindi come un’opportunità di socializzazione utile anche per i ragazzi con disabilità". A trascinare l’iniziativa è stato Giancarlo Brocci, patron de L’Eroica, che ha riunito i sindaci di Valdarno aretino e fiorentino sotto il segno di questo sport. "Dobbiamo promuovere la cultura e il valore delle bocce toscane, un gioco che affonda le radici nel passato, ma che oggi ha ancora molto da offrire, sia come attività sportiva che come occasione di socializzazione" ha detto il sindaco di Terranuova Sergio Chienni. E potrebbero esserci novità interessanti dietro l’angolo. I primi cittadini hanno infatti ipotizzato un torneo itinerante nei comuni del Valdarno aretino e fiorentino, includendo anche il Chianti, per dare ancor più visibilità e lustro al gioco delle bocce. Si tratterebbe di un evento unico nel suo genere in grado di calamitare l’attenzione di tutta la comunità valdarnese.
CronacaCent’anni e non sentirli. Vasco, campione di bocce sfida i giovani in un torneo