CASO GUERRINA / La famiglia di Mirco: "Sgomenti per il capo di imputazione: ora il frate dica quello che sa"

Affidano la reazione ad una nota scritta. "E preghiamo per il resto di rispettare il nostro silenzio"

A CASA DI GUERRINA_4380758_015347

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Arezzo, 24 aprile 2015 - La famiglia Alessandrini e la famiglia Piscaglia spezzano il silenzio di una giornata pesantissima per tutti solo con una nota scritta. Una nota affidata all'avvocato Francesca Faggiotto e nella quale concentrano il passaggio decisivo di questo caso.

«La famiglia Alessandrini, appresa la notizia dell’arresto di Gratien Alabi, prende atto con sgomento, del capo di imputazione che gli è stato contestato. Ad oggi la speranza della famiglia è che Gratien Alabi inizi a collaborare e faccia luce su ogni aspetto della vicenda. Aiutando le autorità inquirenti e la magistratura, che da mesi, con costante impegno e dedizione, si stanno occupando del caso di Guerrina Piscaglia».

Il comunicato poi si chiude con un invito: «La famiglia Alessandrini auspica che venga rispettata la scelta di affidare unicamente a questo comunicato ogni commento relativo alla vicenda».

Nel primo pomeriggio a parlare era stata una delle sorelle di Guerrina, Marina Piscaglia, raggiunta al telefono: «E’ ora che padre Gratien inizi a parlare. Secondo noi sorelle, il sacerdote nasconde qualcosa. Ne siamo convinte. Aspettiamo adesso che inzi davvero a parlare ed a raccontare ciò che sa».