Effetto Vannacci, Lega accerchiata. Macrì e Tanti partono all’attacco

Il meloniano: "Lui da elezioni differenziate". La vice sindaco: "È Capitan Fracassa"

Effetto Vannacci, Lega accerchiata. Macrì e Tanti partono all’attacco

Effetto Vannacci, Lega accerchiata. Macrì e Tanti partono all’attacco

"Al generale Vannacci servirebbero elezioni differenziate", avverte Francesco Macrì dai piani alti di Fratelli d’Italia. "Le parole di Vannacci sono indecenti", fa eco, Lucia Tanti, vicesindaco ed esponente di spicco del rassemblement centrista che alle Europee converge nella lista Forza Italia-Noi Moderati e, forse, lancia il seme di un progetto politico che potrebbe guadagnare terreno. Ma al di là del ritrovato movimentismo azzurro e dell’accelerazione dei moderati, un fatto è certo: la calata del generale Roberto Vannacci sotto le insegne del Carroccio nella corsa per Bruxelles apre un altro fronte di tensione nel centrodestra. Il sistema di voto impone che ogni partito corra per portare a casa un voto in più degli altri, che poi si traducono in seggi. Niente coalizione e ciascuno per sè. E da questo punto di vista la candidatura di Vannacci voluta da Salvini punta al miglior risultato finale. Ma il punto è un altro ed è politico. Perchè Macrì e Tanti stigmatizzano l’uscita del generale su un tema centrale per chi sta al governo, da Roma fino al comune più piccolo della provincia. Vannacci propone "classi differenziate per disabili" e l’effetto è quello di un autoisolamento. Il contrario dell’obiettivo salviniano.

"Evidentemente l’obbiettivo è alzare l’asticella dell’attenzione mediatica nei suoi confronti, ma farlo sulla pelle dei bambini più fragili e delle loro famiglie è un abominio", rincara la dose Macrì (nella foto) dal suo profilo Facebook. Perchè, osserva, "solo nominare classi differenziate fa tornare indietro di mezzo secolo ed evoca spettri che devono restare chiusi nei cassetti più bui della storia, senza alcuna possibilità di revisione. Ghettizzare ed etichettare i disabili non deve fare parte della logica e della coscienza umana". Ed è chiaro che la posizione, netta, di Fratelli d’Italia va oltre la tattica politica del voto europeo e diventa elemento centrale nella sintesi di un centrodestra che punta all’unità. Stessa chiusura, a doppia mandata, dal fronte moderato con Tanti che ribadisce il concetto "da assessore alle politiche sociali di una città che in questi anni ha messo al centro la dignità e la libertà di tutte le persone". La chiosa non lascia spazio alle interpretazioni: "Di Capitan Fracassa non se ne sente proprio il bisogno".

LuBi