SONIA FARDELLI
Cronaca

"Caro Ezio non ci lasciare soli". L’appello di Scortecci e Cicerchia al rettore delle mille vittorie

I giostratori re della piazza chiedono a Gori di restare in sella almeno fino all’edizione di settembre. Nella notte il consiglio di Santo Spirito sulle dimissioni e sull’eventuale successione al vertice.

"Caro Ezio non ci lasciare soli". L’appello di Scortecci e Cicerchia al rettore delle mille vittorie

"Caro Ezio non ci lasciare soli". L’appello di Scortecci e Cicerchia al rettore delle mille vittorie

Un ultimo grande sacrificio: restare alla guida della Colombina per almeno un anno. È quello che chiedono i giostratori Gianmaria Scortecci ed Elia Cicerchia ad Ezio Gori che proprio in questi giorni ha presentato le dimissioni sia da rettore che da consigliere del quartiere di Porta Santo Spirito. "Sappiamo tutti i grandi problemi familiari che ha Ezio Gori - dice Scortecci - e capiamo benissimo il suo stato d’animo e la sua scelta. Ma noi giostratori vogliamo chiedergli un ultimo sacrificio, dopo i tanti che ha fatto per il quartiere. Quello di restare rettore almeno per questo ultimo anno di mandato del consiglio direttivo". "Capisco che il nostro rettore stia vivendo una situazione particolarmente complicata - rafforza il concetto Cicerchia - ma spero davvero che riesca a restare ancora alla guida del quartiere per tanti anni. È uno che ti spinge ad andare oltre l’ostacolo, a fare sempre di più. La persona perfetta per il ruolo di rettore". E ai giostratori gialloblù non importa poi più di tanto se ultimamente Ezio Gori non può essere più presente come un tempo alle scuderie e al quartiere. "È Fondamentale per la serenità al quartiere e alle scuderie - dice Scortecci - è un pò come un genitore. Anche se lo frequenti di meno, però sei tranquillo che in caso di bisogno c’è sempre per aiutarti. E questo è per noi Ezio Gori. È capace di risolvere e superare ogni contrasto. Io ed Elia eravamo tranquilli che qualsiasi cosa succedesse al quartiere, Ezio trovava il modo di risolverla. Se in questi anni abbiamo ottenuto grandi risultati è stato grazie a tutto il consiglio, grazie al capitano Geppetti, ma grazie soprattutto a Gori che ha fatto da parafulmine anche quando le cose non andavano benissimo". Il rettore più vincente della storia della Giostra che ha creato per Santo Spirito un progetto unico, che ha portato un successo dietro l’altro ai Bastioni. "Gori è stato fondamentale nell’ascesa di Santo Spirito - dice Scortecci - la costruzione delle scuderie, la scelta di due giovanissimi giostratori, l’ingaggio di Martino Gianni, l’acquisto di cavalli di proprietà del Quartiere.

Tutte fasi che aveva ben in mente e ha portato avanti come un grande condottiero. E tra i momenti più belli, ricordo con piacere sono gli abbracci che ci davamo dopo la vittoria. Ezio soffriva a stare nel palco dei rettori, come un generale che lascia il suo esercito proprio nel momento della battaglia. E quando arrivava a fine Giostra da noi era un abbraccio liberatorio per tutti. È per questo che deve restare. Almeno per quest’anno".

"Per noi è una figura fondamentale, ci è sempre stato vicino e ci ha aiutato in mille modi - dice Cicerchia - ma senza mai dare troppa confidenza e perdere di autorità. Una volta a una cena della vittoria, gli ho spalmato un pò di panna sulla faccia,per scherzare. Si è arrabbiato tantissimo. Non lo rifarò mai più". Adesso resta da vedere se Gori accetterà di "sacrificarsi" per i suoi giostratori o se resterà fermo nella sua decisione. Al suo posto come consigliere potrebbe entrare l’avvocato Niccolò Pino, primo dei non eletti. Come rettore il primo nome che circola è quello di Giacomo Magi, attuale vice rettore e dirigente di Confartigianato. Si vocifera anche di Riccardo Meoni, attuale maestro d’arme e imprenditore del settore vinicolo.