Butali sale sul treno di Medioetruria "La stazione va fatta, basta campanilismi"

Il presidente di Confcommercio sull’alta velocità: "Sbagliato dividersi sulla localizzazione, decidano i tecnici la più conveniente"

Migration

Medioetruria non è un triangolare di calcio e nemmeno una guerra medievale sui binari. È una grande occasione che tutta la Toscana meridionale e l’Umbria di agganciarsi al futuro con l’alta velocità. Ma c’è un asse che si sta costruendo tra Cortona, Siena e Perugia per spostare lontano da Rigutino la stazione. In pieno clima elettorale, sono polemiche e fughe in avanti molto pericolose per un progetto che è ancora tutto da costruire.

Ne è convinto Francesco Butali, presidente di Confcommercio Arezzo e imprenditore di lungo corso e membro della giunta camerale, che vede nella stazione in cui si fermeranno Frecciarossa e Italo un asset fondamentale: non è tempo di campanilismi e personalismi.

Butali, stiamo assistendo a un doppio copione. Le Camere di commercio chiedono coesione, la politica si divide e preme per la soluzione più conveniente al territorio di riferimento.

"Riporto quello che le Camere di commercio hanno reso noto qualche giorno fa: sarebbe un progetto da 50 milioni di euro che servirebbe quasi un milione e mezzo di abitanti e 200 mila imprese in un’area di grande richiamo turistico. Uno studio dell’università di Napoli dimostra che il prodotto interno lordo locale può aumentare del 10% con una stazione dell’alta velocità. Comprendo le esigenze giornalistiche di avere un quadro definito del progetto ma le garantisco che parlare di dove collocare Medioetruria adesso rappresenterebbe solo un ostacolo insormontabile per la sua realizzazione".

Ognuna delle tre ipotesi ha pregi e difetti, anche se Rigutino garantirebbe un collegamento ferro-ferro con la linea lenta. Come si arriverà alla soluzione finale?

"C’è un solo modo per raggiungere un risultato di importanza strategica. Affidare la scelta solo alla competenza dei tecnici e dei manager di Rfi che sceglieranno in base a criteri di massima efficienza e redditività, visto che la stazione dovrà giustificare un investimento comunque importante".

Di Medioetrura si parla da quasi dieci anni. Non teme che alla fine le divisioni la facciano diventare uno dei tanti progetti che rimarranno nel cassetto?

"Credo che anche Rfi si stia rendendo conto delle potenzialità di una stazione che servirebbe territori di grande valenza turistica come Arezzo, Siena e l’Umbria. Percepisco un clima positivo ma per rendere realizzabile questo progetto è necessaria l’unità d’intenti di tutti, senza eccezioni. Solo dopo aver raggiunto la certezza che la stazione si farà si potrà attivare un percorso di confronto con Rfi per l’individuazione della localizzazione. Con le battaglie di campanile non si va da nessuna parte".

Federico D’Ascoli