GIORGIO GRASSI
Cronaca

"Bonus? No, grazie": famiglia di negozianti rifiuta il sostegno, "altri ne hanno bisogno"

«Anche noi siamo in difficoltà ma c’è chi sta peggio: possiamo farne a meno». Una decisione presa di comune accordo avrebbero avuto 2400 euro

Sito Inps, la piattaforma del 'Cura Italia' (ImagoE)

Arezzo, 18 agosto 2020 - Un caso più unico che raro è quello di un operatore economico di San Giovanni Valdarno, che ha rifiutato il bonus di 600 euro concesso dal Governo a coloro che posseggono la partita Iva. E per l’esattezza, siccome quell’attività economica è a gestione familiare, e vi sono quattro soggetti con la partita Iva, la famiglia avrebbe avuto diritto a 2400 euro mensili.

Un esempio da sottolineare che suona monito a coloro che ne hanno usufruito, anziché non farne richiesta perché non bisognosi, e pubblici amministratori. Si tratta di un operatore economico del centro storico di San Giovanni Valdarno, molto noto per la sua attività di oltre mezzo secolo. «Nonostante gli inviti a fare richiesta del bonus per il Covid-19, di comune accordo la nostra famiglia ha deciso di non accettarlo. Il motivo della nostra decisione è presto detto – ha spiegato A.R. – Nonostante che sia dura e facciamo fatica ad andare avanti, anche per le scadenze di bollette ed altro che ci opprimono, abbiamo creduto che vi siano tante famiglie che si trovano in enorme difficoltà che la pandemia ha causato, e sono senza lavoro e non riescono ad arrivare a fine mese, abbiamo preso tale decisione».

 Il bonus di 600 euro, come sappiamo, è una misura prevista dal Governo per sostenere i lavoratori autonomi, le partite Iva ed i professionisti la cui attività abbia risentito del coronavirus. E questo esercizio di A.R. ne aveva pieno diritto, e l’ha rifiutato compiendo un gran gesto di solidarietà. 

Tornando alla notizia del rifiuto dei quattro familiari che gestiscono questa attività commerciale notissima non solo in città ma anche nell’intero Valdarno, ci risulta che ancora non sia conosciuta in città, tranne forse, da qualche amico dei gestori. Tuttavia, un negoziante col quale abbiamo parlato confidandoci, ci ha riferito: «Un bell’esempio da rendere pubblico, perché ci si rifletta e si imiti da chi può farlo. Non capita certo spesso trovare persone che hanno un senso così spiccato e reale di solidarietà sociale, specie in un momento come questo, in cui ci sono tante polemiche, per quello che ha visto coinvolti addirittura parlamentari ed amministratori vari, i quali non hanno pensato altro che al proprio egoismo, anche se ne avevano diritto per legge.

E si sono accaparrati i 600 euro. E proprio loro dovrebbero dare il buon esempio, come fatto dalla famiglia di A.R.». Non è facile rinunciare al denaro, ma il vero uomo con temperamento e spirito sociale lo si vede in simili frangenti.